Toscana

Firenze. Operai occupano la «Ginori»: pazienza finita, e pure tempo

Richard Ginori, «Non c’è più tempo, i lavoratori sono arrivati al colmo della pazienza. Le parti devono trovare un accordo sulla compravendita dei terreni, precondizione per il piano di rilancio promesso dall’azienda». Lo sottolineano Cgil, Cisl e Uil nel giorno dello sciopero alla Richard Ginori con i lavoratori protagonisti dell’occupazione della fabbrica: «Un atto forte e simbolico – aggiungono le parti sociali – che vuol far vedere cosa sono disposti a fare questi lavoratori per tutelare la loro fabbrica, i loro posti di lavoro, la storia di questa azienda». Al ministero dello Sviluppo economico «c’è un tavolo aperto da mesi e c’è un impegno forte di tutte le istituzioni coese sull’obiettivo: basta col perdere tempo, è da irresponsabili non trovare una soluzione positiva a questa trattativa. Ogni minuto che passa- concludono le sigle- mette a repentaglio il destino dell’azienda».

Il Comune e la Città metropolitana di Firenze, commenta la protesta il sindaco Dario Nardella, «sono dalla parte dei lavoratori in questo momento delicato e decisivo per il futuro di un’azienda e di un marchio simboli del nostro territorio e della nostra storia industriale e artigianale. Tutti insieme, lavoratori e istituzioni locali, dobbiamo dare una scossa potente a chi oggi è in grado di dare una soluzione definitiva a questa crisi per molti aspetti incomprensibile». Qui, aggiunge il primo cittadino, «c’è solo una questione di volontà».

All’occupazione di questa mattina, oltre a Gianfranco Simoncini, il consigliere sul lavoro del presidente della Regione Enrico Rossi, si è presentato in segno di solidarietà anche Lorenzo Falchi, il sindaco di Sesto Fiorentino, la base della Ginori. «La situazione – spiega Falchi – diviene ogni giorno più difficile. Ai lavoratori va tutto il sostegno e la vicinanza di Sesto». La vicenda dei terreni, prosegue, è legata a doppio filo alla permanenza dello stabilimento a Sesto e all’esistenza stessa della Manifattura. I lavoratori si sono fatti carico di sacrifici pur di facilitare una soluzione resa sempre più difficile dall’atteggiamento delle banche».

La situazione, termina, «è grave e le prossime settimane saranno cruciali. Continueremo a seguire la vicenda con il massimo impegno e ci aspettiamo, da parte di tutti i soggetti coinvolti, un passo in avanti per salvare la Richard Ginori».