Toscana

Firenze. Unesco promuove Tav-aeroporto ma no a tunnel tram centro

Le parole sono del sindaco Dario Nardella che commenta così uno dei risultati della commissione, impegnata a valutare anche i grandi progetti infrastrutturali dedicati alla mobilità cittadina. Una cornice operativa da cui emergono tre sì di peso e un no altrettanto decisivo. L’Unesco, infatti, promuove il progetto di potenziamento dell’aeroporto di Firenze, così come il tunnel Tav e la stazione Foster. Semaforo verde anche per sistema tramviario nella sua visione di insieme, perché entrando nella specifico l’Unesco invita Palazzo Vecchio (che ha respinto più volte l’ipotesi di un passaggio in superficie, dal Duomo) ad archiviare l’idea del tunnel dedicato ai tram. Quella che lanciò con forza l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi. Il tram quindi è «strategico», ma per quel che riguarda i collegamenti con il centro «la variante Valfonda è un’opzione preferibile rispetto al passaggio dal Duomo». Anche perché, guardando ad un’altra porta di ingresso in centro, l’Unesco promuove la «staffa» di piazza San Marco, il tratto cioè che collegherebbe lo slargo ai viali.

Parole che potrebbero depotenziare il progetto in sotterranea, in favore del passaggio nei viali? «È una novità rispetto al passato ed è chiaro che questo giudizio avrà una forte influenza sulle nostre decisioni», spiega Nardella ai giornalisti. «Tuttavia – aggiunge- aspettiamo gli studi di fattibilità sulle varie modalità di attraversamento del centro». Detto questo «ci prendiamo fin da ora l’impegno di valutare ogni aspetto dello studio di fattibilità e anche ogni decisione strategica insieme agli uffici dell’Unesco». 

Al netto della partita sul tram in centro, però, per il primo cittadino la radiografia scattata dall’Unesco resta «una promozione a pieni voti. Una cosa straordinaria perché l’Unesco, per la prima volta, ha dato un via libera ufficiale alla realizzazione del nuovo aeroporto e della nuova pista e un giudizio positivo sull’alta velocità e su regolamento commerciale». Nella relazione dell’Unesco, infatti, l’espansione di Peretola «rappresenta un miglioramento rispetto alla situazione attuale». La nuova conformazione delle scalo, infatti, permetterebbe «la riduzione del rumore sulla città» mentre il nuovo orientamento della nuova pista da 2,4 chilometri «migliora la qualità visiva determinata dal ritorno a parco verde dell’area settentrionale della pista».

Positivo anche il giudizio sul progetto Tav. Il doppio tunnel e la stazione Foster «non comportano alcun danno al sito». Per l’Unesco, infatti, «il portale di ingresso a sud e la nuova stazione sono entrambi fuori dal sito» patrimonio dell’umanità «e non coinvolgono strutture rilevanti, né creano problemi archeologici».

In pratica i lavori se da una parte «alleggeriscono» i flussi sulla stazione Santa Maria Novella, separando in parte i treni Av dai locali, dall’altra «i livelli di rischio danneggiamenti per la Fortezza da Basso e per l’Arco dei Lorena sono molto bassi». Come raccomandazione l’Unesco invita l’amministrazione a considerare «le conseguenze determinate dal numero dei visitatori di breve permanenza» in città, che aumenteranno con la messa a regime di Tav e nuovo aeroporto. 

L’Unesco, infine, boccia il parcheggio sotterraneo di piazza Brunelleschi. Non tanto per i lavori di scavo, visto che il cantiere «potrebbe comportare un danno limitato al valore della piazza», ma perché sconsiglia in generale la realizzazione dei parcheggi pubblici in centro, considerati «intrusivi e in contrasto con la diminuzione delle auto in centro». Un passaggio in cui c’è sintonia con Nardella che assicura: «Il parcheggio, seppur inserito nel regolamento urbanistico, non è una priorità dell’amministrazione».

Il sindaco conclude ricordando il merito e i perché della missione che ha coinvolto tutti gli attori in campo, i protagonisti privati e 10 tra comitati e associazioni critiche sulle opere: «Dopo anni di allarmismo, critiche, attacchi sul nostro operato quelle dell’Unesco rappresentano parola di chiarezza. Abbiamo ascoltato le critiche con rispetto. Però quando di fronte a certe esagerazioni, come il rischio di fuoriuscita dall’elenco del patrimonio mondiale, abbiamo fatto una cosa semplice: ci siamo assoggettati al giudizio indipendente e trasparente dell’Unesco». E sui risultati di questa operazione, conclude, «si è complimentato anche il ministro Franceschini».