Toscana

Formaggi da latte fresco: mozione in Consiglio regionale chiede etichetta per la qualità

Nel caso fossimo costretti ad adeguarci a quanto richiesto dalla Commissione europea, la Giunta regionale dovrà intraprendere ogni iniziativa utile per tutelare le specificità territoriali dei prodotti caseari di qualità, a partire da quelli Dop ed Igp, le loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali. In questo contesto, per individuare immediatamente la genuinità del prodotto, su quelli realizzati con latte fresco dovrebbe esserci una specifica indicazione sulle etichette.

Lo prevede una mozione, presentata dal gruppo Pd ed approvata a larga maggioranza dal Consiglio regionale. Il consigliere Giovanni Donzelli (capogruppo FdI) ha votato contro.

È stata la consigliera Fiammetta Capirossi (Pd) ad illustrare il testo, presentato dopo che la Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per rimuovere il divieto, stabilito dalla legge 138/74, di utilizzo del latte in polvere nella produzione dei formaggi.

Capirossi ha ricordato che la produzione lattiero-casearia nel nostro paese riveste un’importanza particolare, con oltre 480 tipologie di formaggio tradizionale, delle quali 35 toscane, che assorbono circa il 70% della produzione di latte.

“L’Italia è incapace di far sentire la propria voce – ha replicato Giovanni Donzelli – L’Europa stabilisce che si possono fare formaggi senza latte e noi diamo per scontato che dobbiamo adeguarci”. A  suo parere, si tratta di una mozione “pericolosa”, che permette all’Unione Europea “di uccidere la filiera corta, il chilometro zero, la specificità toscana”.

“Il Pd, con questa mozione, si rende conto che l’Europa sta distruggendo, giorno dopo giorno, i nostri prodotti”, ha affermato Manuel Vescovi (Lega Nord), annunciando voto favorevole. Giudizio positivo anche quello di Andrea Quartini (M5S), che ha invitato tutti ad una “grande battaglia” contro il “cibo spazzatura”. “Questo del latte in polvere è un fatto gravissimo – ha detto – Ne va della salute, della qualità del cibo, della nostra economia”.

“Vogliamo tutelare la riconoscibilità del prodotto di qualità di fronte al consumatore – ha precisato Massimo Baldi (Pd) – Vogliamo difendere le aziende italiane, che rischiano di andare disperse in una produzione di mercato vastissima”.

“E’ una direttiva, concepita in questi termini per preparare il terreno al TTIP, il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti – ha rilevato Tommaso Fattori (Si – Toscana a sinistra), annunciando voto favorevole – Non dobbiamo fare una una battaglia di retroguardia. Non dobbiamo dare per scontato che le produzioni di qualità debbano solo segnalare di essere tali, accettando una gara al ribasso”.

“Dobbiamo dire basta agli accordi internazionali, che ci regalano la carne agli ormoni – ha dichiarato Roberto Salvini (Lega Nord), favorevole alla mozione – Vogliamo mangiare i nostri prodotti e tutelare ciò che si produce in Toscana”.

Il presidente del gruppo Giacomo Giannarelli ha precisato che il Movimento 5 Stelle è impegnato in una dura battaglia contro il TTIP non solo perché uccide la filiera corta e promuove il ‘cibo spazzatura’, ma anche perché minaccia il diritto dei popoli e l’autosufficienza alimentare.