Toscana

Fusioni dei comuni: Consiglio regionale, voto contrario su cinque proposte di legge

Il Consiglio regionale ha preso atto dei risultati dei referendum consultivi ed ha bocciato cinque proposte di legge per le fusioni dei comuni. Ecco le amministrazioni interessate: Campiglia Marittima e Suvereto (Livorno); Villafranca in Lunigiana e Bagnone (Massa); Capannoli, Palaia e Peccioli (Pisa); Aulla e Podenzana (Massa); Borgo a Mozzano e Pescaglia (Lucca).

Nel caso di Campiglia Marittima e Suvereto si sono registrati 2mila 492 voti favorevoli e 2.074 voti contrari. C’è da tenere conto, però, cha a Campiglia ha votato il 26,58% degli aventi diritto ed il voto favorevole ha prevalso con 2.185 sì e 664 no, mentre a Suvereto ha votato circa il 68,5% degli elettori, con 1.410 no e 307 sì.

Il referendum a Villafranca in Lunigiana e Bagnone ha registrato complessivamente 1.446 sì e 875 no. A Villafranca su 4.232 elettori hanno votato in 1336 (31,56%), con 1.171 sì e 151 no, mentre a Bagnone su 1.844 elettori hanno votato in 1.014 (55%), con 275 si e 724 no.

Il referendum per l’istituzione del comune di Alta Valdera ha registrato 2.804 voti a favore, 2.449 contrari. A Capannoli ha votato il 39,7%, i sì sono stati 957 ed i no 979. A Palaia i votanti sono stati il 42,29%, con 1.032 sì e 540 no. A Peccioli ha votato il 44,04%, con 815 voti favorevoli e 930 contrari.  

Ad Aulla e Podenzana i voti favorevoli sono stati complessivamente 1.960 ed i contrari 1.265, ma mentre ad Aulla ha votato il 21,9% con 1.508 sì e 607 no, a Podenzana i votanti sono stati il 58,68% con 658 no e 452 si.

A Borgo a Mozzano e Pescaglia i voti contrari sono stati 1.694 e quelli favorevoli 1.206. A Borgo a Mozzano ha votato il 23,85%, con 851 voti favorevoli e 607 contrari. A Pescaglia ha votato il 52,29%, con 355 sì e 1.087 no.

A motivare il voto negativo sulle cinque proposte è stato il presidente della commissione Affari istituzionali, Marco Manneschi (IdV), che ha sottolineato la necessità di rispettare, specie in caso di quorum raggiunto, l’esito del voto referendario, che ha indicato un netto giudizio negativo da parte degli elettori. Dove, invece, i risultati erano interpretabili, il presidente ha ricordato che sono stati consultati i sindaci dei comuni interessati, tutti orientati al rispetto della volontà popolare.

“E’ un risultato deludente” ha commentato Giovanni Santini (Pdl), che ha ricordato come l’articolo 62 della legge regionale 68/2011 sulle autonomie locali obbliga i comuni che intendono fondersi a svolgere consultazioni con la popolazione e processi partecipativi. A suo parere non sempre questo è avvenuto e deve essere aperta una riflessione.

Prima di investire dei soldi è necessario riflettere, specie se già sappiamo che l’esito sarà probabilmente negativo” ha affermato Gabriele Chiurli (gruppo Misto).

“I risultati mostrano che una discussione c’è stata ed il dibattito è stato molto esteso” ha rilevato Marco Spinelli (Pd), sollecitando il rispetto della volontà popolare. A suo giudizio è stato avviato un processo di carattere generale, che ha portato risultati positivi, anche se, specie nei piccoli comuni, il meccanismo si è un po’ inceppato per paura di essere fagocitati da quelli più grandi. Da qui la necessità di una riflessione ulteriore per promuovere maggiore consapevolezza nelle collettività interessate.

“Dobbiamo ringraziare i sindaci che hanno chiesto il rispetto della volontà delle popolazioni, anche se il risultato non è quello atteso. Un atteggiamento diverso sarebbe estremamente negativo” ha dichiarato Aldo Morelli(Pd), che ha ribadito la necessità di un percorso “consapevole e condiviso”, attivato molto tempo prima della consultazione.

“Il rispetto della volontà dei cittadini è una buona cosa” ha affermato Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana – Fed. Cristiano Popolari), annunciando il voto favorevole nel caso dei referendum che nel loro complesso, e non comune per comune, hanno espresso una maggioranza favorevole. “Altrimenti – ha commentato – non si arriverà mai alla fine”.

Secondo Salvadore Bartolomei (PdL), i processi partecipativi devono essere esperiti prima che il Consiglio comunale si esprima ed inizi l’iter procedurale, come ha previsto il Consiglio regionale. “Oltre a pensare come migliorare la legge, a partire dai meccanismi premiali – ha osservato – bisogna pensare a proteggerla, altrimenti si va incontro a situazioni politicamente rischiose ed esplosive sul piano istituzionale”.

“La partita non è stata giocata al meglio. Si è discusso soprattutto di vantaggi economici ed è stato trascurato il progetto, specie sul fronte dei servizi”. E’ questo il giudizio di Monica Sgherri (Fed. Sin – Verdi), secondo la quale avrebbe un senso brn diverso discutere del Comune unico del Mugello, piuttosto che la fusione di San Piero con Scarperia.

L’assessore Vittorio Bugli ha precisato che la legge 68/2011 sulle autonomie locali prevede che siano i sindaci, quando chiedono alla Giunta regionale di presentare la proposta di legge, a dover evidenziare nella richiesta le consultazioni ed i processi partecipativi svolti. “Sono loro che li devono sviluppare – ha commentato – La Regione può dare il proprio sostegno, non svilupparli in proprio”.

A conclusione del dibattito il voto contrario è stato espresso all’unanimità nel caso dell’istituzione del comune di Borgo a Mozzano e Pescaglia, mentre negli altri casi è stato espresso a maggioranza. Più Toscana – Fed Cristiano popolari hanno, infatti, votato a favore. E’ stato il consigliere Gian Luca Lazzeri a ribadire la posizione del gruppo.