Toscana

Fusioni piccoli Comuni: nel grossetano 18-20 milioni di risparmio, in Toscana quasi 400

Fusioni di piccoli comuni: uno studio dell’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet) stima che sul territorio della provincia di Grosseto la spesa diminuirebbe di circa 18-20 milioni di euro, con un risparmio stimabile intorno il 30%. Per la nostra regione potrebbe giungere a toccare quasi 400 milioni di euro l’anno a regime.

I piccoli comuni costano relativamente molto per produrre servizi poveri. Al di sotto di una certa dimensione è impossibile che un ente locale fornisca servizi soddisfacenti per la propria comunità. Le spese per il ‘funzionamento della macchina’ lasciano poche risorse a disposizione, sia finanziarie che umane. Per superare queste difficoltà le fusioni garantiscono vantaggi significativi.

Il tema sarà al centro dell’incontro pubblico «La riforma delle autonomie locali in Toscana ed i processi di fusione», promosso dalla commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale della Toscana. L’appuntamento è per venerdì 11 ottobre, alle 15, nella Sala Contrattazioni della Camera di commercio di Grosseto.

Dopo i saluti del presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, introdurrà il tema il presidente della Commissione Affari istituzionali Marco Manneschi. Seguirà la presentazione dello studio dell’Irpet: «Dimensioni dei governi locali, offerta di servizi pubblici e benessere dei cittadini», a cura di Sabrina Iommi. Sono previsti gli interventi di Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto e Giovanni Lamioni, presidente della locale Camera di Commercio. Saranno l’assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli ed il vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali, Alessandro Antichi, a trarre le conclusioni.

«È necessario fare il punto sui processi di fusione in corso. Nessuno vuole far calare decisioni dall’alto – sottolinea Antichi – La commissione, con questo appuntamento, vuole fornire tutti gli elementi di valutazione necessari ad una decisione consapevole ed informata da parte dei decisori politici».