Toscana

GOVERNO DEL TERRITORIO, MARSON ILLUSTRA IN CONSIGLIO REGIONALE LINEE DELLA NUOVA LEGGE

(ASCA) – Chiarire la disciplina di alcuni istituti dopo sei anni di applicazione della legge, razionalizzando e procedendo a una revisione utile a ridurre le incertezze interpretative. Sono queste, in estrema sintesi, le linee guida della revisione della legge per il governo del territorio, che l’assessore all’urbanistica della Regione Toscana Anna Marson ha illustrato in aula, presentando il relativo documento preliminare. Il documento è articolato in due parti: la pianificazione territoriale e la disciplina edilizia. In merito alla pianificazione territoriale, l’assessore ha sottolineato “la volontà di privilegiare il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, insieme alla valorizzazione dei centri storici, con strumenti operativi adeguati”. In questa prospettiva saranno meglio definiti alcuni istituti legati ai contenuti paesaggistici dei piani ed alle invarianti strutturali. Saranno, inoltre, differenziate le procedure a seconda che si tratti di recupero del patrimonio o di nuove espansioni. Previste anche “pianificazioni separate “semplificate, mentre sarà eliminato il Piano complesso di intervento, “che si è rivelato di scarsa e controversa applicazione”. Sul fronte della disciplina edilizia, l’assessore ha precisato che la revisione della legge punta a correggere le parti non coerenti con il Testo unico dell’edilizia. Saranno semplificate le procedure per l’acquisizione del Durc, che non dovrà essere più presentato a chiusura dei lavori. Saranno inoltre integrate le norme per il riutilizzo abitativo dei sottotetti. Alcuni interventi di lieve entità non avranno più bisogno del parere della Commissione per il paesaggio, che, insieme alla Commissione edilizia, sarà rivista nelle regole di funzionamento e nella composizione, specificando i requisiti professionali richiesti e le modalità di selezione dei componenti. “Vorremmo predisporre un regolamento edilizio-tipo, con valenza di linee guida di livello regionale – ha infine dichiarato Marson – Un regolamento regionale dovrebbe anche indicare la documentazione tecnica minima obbligatoria per la formazione dei titoli edilizi”.