Toscana

Graziano Zoni: don Sacco (Pax Christi), «un amico che ci lascia e che dobbiamo ringraziare tanto»

In una nota diffusa per ricordarlo, don Sacchi ripropone uno scritto di Zoni, pubblicato su «Mosaico di pace» nell’aprile 2003, intitolato «Un’esperienza contro i mercanti di morte» e nel quale rievocava il cammino fatto con don Tonino Bello a partire dall’appello «Armi italiane uccidono in tutto il mondo». Successivamente Zoni coordinò per oltre 5 anni il Comitato contro i mercanti di morte. «Impossibile riassumere l’impegno per ottenere una legge italiana che regolamentasse la produzione e il commercio delle armi italiane: un’azione – scrisse allora Zoni – di pressione morale su tutti i gruppi parlamentari, sul governo, un’azione continua di sensibilizzazione, dibattiti pubblici, assemblee con consigli di fabbrica nelle aziende produttrici di armi». «La presenza di don Tonino in quegli anni di continua pressione politica per ottenere quella che oggi è la legge 185 del 1990, fu essenziale e determinante», aggiunse, perché «ci apriva più facilmente le porte del ‘Palazzo’ e ci facilitava l’attenzione nell’ambito ecclesiale».

«Quando la legge fu approvata, dopo cinque anni di intenso lavoro, anche se eravamo coscienti che fosse il meglio che il parlamento di allora poteva darci, non ne fummo proprio soddisfatti. Quella legge – rilevò – aveva troppi ‘buchi’, era troppo diversa da quella legge che noi per cinque anni affermammo di volere». «Sono parole ancora tragicamente attuali», commenta don Sacco, sottolineando che «anche oggi ‘Armi italiane uccidono in tutto il mondo’». «Vogliamo continuare il cammino condiviso con Graziano, con il suo impegno, la sua passione e la sua saggezza. Non solo un ricordo, ma una memoria ‘viva’», conclude.