Toscana

I bambini prima di tutto: il Meyer ha scelto la ristorazione a km 0

E lo ha fatto con la massima attenzione alle proprietà del cibo e alla loro somministrazione che in una struttura speciale quale è il Meyer costituiscono parte della cura. Massima qualità, nel segno dell’etica e della sostenibilità ambientale: sono i cardini che hanno guidato l’appalto vinto dalla “Hoster Food”, società fiorentina che dal 1983 opera nella ristorazione collettiva toscana ed è attiva attualmente nelle province di Firenze, Prato, Arezzo, Pistoia e Siena.

Etica a tavola. La nuova gara è stata predisposta secondo i criteri etici e sostenibili suggeriti  dalla  Comunità Europea, accolti e fatti propri dal nostro  Ministero dell’Ambiente , che raccomandano di considerare tutto il processo, quindi anche il buon uso dell’energia elettrica,  lo smaltimento dei rifiuti o la redistribuzione dei cibi non utilizzati. Tra le clausole di sostenibilità ambientale c’è, ad esempio,  il divieto di usare la plastica e l’obbligo di impiegare materiale monouso come posate, salviette ecc. in materiale mater-bi compostabili e biodegradabile al 100% e carta riciclata. Grande attenzione  all’incentivo per il maggior consumo di prodotti biologici o a filiera corta. Obblighi a cui la ditta  si impegna garantendo in primis la qualità dei prodotti. Infatti da anni l’azienda privilegia l’approvvigionamento dei prodotti nel massimo rispetto della filiera corta e del Km 0. Sotto questo profilo la ditta è avvantaggiata dall’essere proprietaria  di un agrumeto in Sicilia da cui fa arrivare direttamente arance Navel DOP, limoni e olive per olio, e di un terreno agricolo a Serpiolle, proprio vicino al Meyer, da cui arrivano mele, pere, ortaggi e erbe officinali. La stessa attenzione è posta nella scelta dei prodotti di base che compongono il pasto come i pomodori pelati, prodotti a marchio Hoster Food che li sceglie direttamente sul campo  ed effettua un accurato controllo dell’acidità e delle sue qualità organolettiche. Se queste proprietà consentono l’immediata tracciabilità di alcuni prodotti, dall’altro ne certificano la vicinanza geografica, così come da filiera corta sono anche i prodotti acquistati direttamente dai produttori locali, in buona parte biologici, come l’olio, la carne, il pollo e il coniglio. Un’attenzione particolare viene riservata anche al mondo fuori dal noi: tè, camomilla, caramelle e orzo solubile provengono dal commercio equo e solidale. Per quanto riguarda infine il cibo non somministrato, è garantita la lotta allo spreco attraverso la collaborazione con il “Programma Siti Cibo” della Fondazione Banco Alimentare.

Un nuovo modo di fare ristorazione in ospedale. La nuova gestione della ristorazione porta con sé altre novità in termini di potenziamento del servizio. Il cambiamento maggiore riguarda i reparti di  degenza: il personale della nuova ditta, supportato da un operatore del Meyer , assicurano la distribuzione dei pasti fino al letto del bambino. “Un altro cambiamento – spiega  Fina Belli, responsabile Dietetica pediatrica del Meyer -, che speriamo sia apprezzato dai genitori dei nostri bambini, è l’apertura della mensa tutti i giorni, sabato e festivi compresi, sia a pranzo sia a cena”. Alta qualità anche nella somministrazione dei pasti, dove è totalmente bandita la plastica e i bambini mangiano, come a casa, su piatti di porcellana. Perché come e cosa si mangia è parte integrante della terapia e di stili di vita che danno salute.