Toscana

IMAM VALDELSA: MUSULMANI IN DIGIUNO CONTRO ORRORE IN OSSEZIA

«Un digiuno contro l’orrore, contro il nazismo del terzo millennio». La comunità islamica che vive in provincia di Siena, circa 1.500 persone, ha accolto l’invito rivolto venerdì sera, durante la preghiera del venerdì, dal loro imam, Feras Jabareen, che guida il Centro di cultura islamica di Colle Valdelsa. Tre giorni di digiuno, da sabato a martedì prossimo. «Digiunare non in periodo di Ramadan – spiega l’imam – è un fatto eccezionale per i musulmani. Ho proposto alla mia comunità di fare questa scelta perché di fronte alla strage di innocenti compiuta in Ossezia non possiamo manifestare più solo sdegno e solidarietà, le parole non bastano di fronte a questo assoluto disprezzo per la vita, servono gesti significativi. Quello che è accaduto in quella scuola – prosegue l’imam di Colle Valdelsa – è una vergogna che non potrà essere cancellata, compiuta da gente che infanga e macchia con il sangue i principi dell’Islam e dell’intera umanità. Con la scelta del digiuno – ha aggiunto Jabareen Fersa – vogliamo manifestare concretamente la nostra solidarietà al popolo russo e anche a quello ceceno, vittima due volte, dei russi, ma anche di coloro che sfruttano la loro situazione per fare della Cecenia un loro campo di battaglia, di quelli stessi che si sono macchiati delle atrocità in Ossezia». «Hanno accolto tutti molto bene l’iniziativa, perché la situazione è gravissima» dice l’imam. «Dobbiamo avere la forza di creare una resistenza della pace – ha aggiunto – perché queste minoranze barbare non possono rappresentare l’Islam». «La religione – spiega – non riesce più a controllare i propri fedeli, o peggio, forse ci sono dei capi religiosi che hanno perso di vista i fondamenti della religione, mentre si scelgono strade politiche destinate a fallire». Le persone che aderiscono al digiuno – un centinaio circa – stanno trascorrendo la giornata insieme, nel Centro culturale, pregando e riflettendo sugli ultimi avvenimenti: «Siamo molto indignati, sentiamo che il nome dell’Islam è offeso da queste persone che sanno solo uccidere. Stiamo insieme per testimoniare la nostra unità contro questi fatti tremendi». Non è la prima volta che l’imam di Colle Valdesa, a capo di una comunità integrata da tempo nel tessuto sociale ed economico della provincia di Siena – molti figli di immigrati sono nati e cresciuti in Toscana – prende posizione contro il terrorismo di matrice islamica. Ha fatto sentire più volte la sua voce contro le «aberrazioni degli estremisti». È accaduto dopo l’11 settembre, in occasione dell’assassinio di Nicholas Berg, dopo i fatti di Madrid, con l’uccisione di Matteo Vanzan, il lagunare italiano morto in Iraq. Il primo aprile scorso Feras aveva organizzato a Colle Valdelsa una «Giornata di preghiera per l’uomo e per la pace», estesa a cristiani ed ebrei. Ieri ha invitato al digiuno la propria comunità, ma l’invito è rivolto anche alle comunità delle altre religioni «per una risposta corale contro il nazismo degli anni duemila».

Reazioni all’iniziativa dell’imam di Colle Val d’ Elsa sono arrivate da più parti. «Sono in contatto con altri centri toscani e qualcosa si sta già muovendo – ha detto Jabareen – dalla comunità nazionale mi hanno poi chiesto il motivo dell’iniziativa: ho spiegato che il nostro vuole essere un messaggio dal profondo valore umano, dettato da un grande dolore per queste stragi. Mi hanno detto tutti che è una cosa saggia, davanti a me nessuno ha avuto una reazione negativa». La speranza? Jabareen l’aveva già detto dopo l’assassinio di Enzo Baldoni: «Dobbiamo essere noi islamici a conquistare le prime pagine, al posto di queste minoranze assassine. Se servono iniziative forti come il digiuno, non c’ è problema. Siamo pronti, perché in gioco c’ è il rifiuto assoluto della violenza e la nostra dignità di persone».

Anche la comunità islamica di Firenze ha digiunato contro il terrorismo dopo la strage in Ossezia. L’iniziativa – si è appreso domenica – è stata fatta ieri in concomitanza con la giornata di solidarietà con i detenuti palestinesi. «Di fronte a questi orrori – ha detto un rappresentante della comunità – non servono parole, ma fatti». La comunità, inoltre, sta preparando una iniziativa in occasione dell’anniversario dell 11 settembre i cui particolari saranno resi noti nei prossimi giorni.

Isoliamo i fanatici. Il manifesto dei musulmani italiani