Toscana

INDIA, SUORE DI MADRE TERESA AGGREDITE IN KERALA DA FANATICI INDU

“Condanniamo con forza i due attacchi contro le Missionarie della Carità avvenuti ieri in Kerala. Siamo molto preoccupati per la recrudescenza di gruppi fondamenatalisti indù che cercano spazio politico. Ma abbiamo ricevuto la solidarietà delle istituzioni, di organizzazioni civili e numerosi gruppi religiosi indù, musulmani, buddisti”: così padre Babu Joseph Karakombil, Portavoce della Conferenza Episcopale dell’India, commenta all’Agenzia Fides i due recenti episodi di aggressione di fanatici indù subiti dalle Suore di Madre Teresa in Kerala.

Entrambi gli attacchi sono avvenuti ieri, 26 settembre, nella località di Pantheerankave, a nord di Cochin (in Kerala, India meridionale), in una colonia dalit, gli indigeni fuoricasta nativi indiani. Il primo incidente si è verificato intorno a mezzogiorno, mentre due suore si stavano recando alla colonia per distribuire cibo, come al solito. Le suore erano state chiamate in soccorso da alcune famiglie della colonia, ridotte in condizione di miseria e impossibilitate a sfamare i propri bambini. All’improvviso un gruppo di cinque persone, che gridavano slogan inneggianti all’ideologia nazionalista indù (hindutva) hanno attaccato con spranghe e catene l’auto dove viaggiavano le religiose, ferendo Suor Sirolina, Suor Rose Merlyn e anche l’autista.

Avendo saputo dell’incidente, un gruppo di missionari ha raggiunto il luogo dell’attacco e là un gruppo di 30 persone ha assalito il pulmino su cui si trovavano. La Madre Superiora Suor Kusuma è stata colpita alla testa, ferita anche Suor Shalot, e così Fratel Varghese, il kenyano Fratel Bernard e un altro confratello dei missionari del Carità (del ramo maschile della congregazione). I fondamentalisti hanno anche cercato di tirare le suore fuori dal veicolo, senza riuscirci. Tutti i feriti sono ricoverati in un ospedale privato nei pressi, mentre una delle suore è ferita gravemente.

La polizia è giunta su posto e ha arrestato nove degli assalitori. Il partito nazionalista indù Baratiya Janata Party (BJ) e altri gruppi indù hanno negato la responsabilità dell’attacco. Ma, come hanno raccontato le missionarie, gli aggressori gridavano slogan come “Lunga vita al BJP”.

Associazioni e movimenti cristiani in tutto il Kerala si sono riuniti e hanno emesso un comunicato congiunto esprimendo sdegno e preoccupazione per l’episodio, condannandolo duramente e difendendo l’operato delle Suore di Madre Teresa. Lo stato del Kerala à la culla della Chiesa di rito siro-malabarese e la presenza cristiana è fortemente radicata e ricca di vocazioni. Gli estremisti indù accusano i cristiani di fare proselitismo mascherato da servizio sociale. I cristiani sono circa il 2% della popolazione (17 milioni i cattolici), su oltre un miliardo di persone, di cui l’80% di religione indù. (Fides)