Toscana

INDULTO: TOSCANA; SALVADORI, POCHISSIMI QUELLI TORNATI DENTRO; VA CAMBIATA LA BOSSI-FINI

In Toscana, secondo i dati forniti alla Regione dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, sarebbero finora 1500 le persone che hanno lasciato il carcere grazie all’indulto, di cui 1370 con sentenza definitiva. Il numero maggiore, informa una nota, spetta a Sollicciano: 475 dei quali 113 con revoca di custodia cautelare. I rientri riconducibili a reati commessi dopo la scarcerazione sono una quindicina. “In Toscana la quasi totalità dei rientri hanno riguardato persone non in regola con il permesso di soggiorno e per le quali, in base alla Bossi-Fini, si è configurato un nuovo reato derivante dalla violazione del provvedimento di espulsione emanato nei loro confronti – ha commentato l’assessore regionale Gianni Salvadori – questo dato dimostra l’inadeguatezza della legge e la necessità di riformularla proprio per evitare che la popolazione carceraria torni a livelli preoccupanti”.

“Dare la colpa all’indulto per i rientri in carcere è fuorviante – ha proseguito – se la percentuale di detenuti stranieri nelle carceri toscane è così alta la ragione è da ricercare nella Bossi-Fini. L’unica ‘falla’ del provvedimento semmai è riconducibile alla mancanza di predisposizione di una rete di protezione sociale per le persone scarcerate. Ma su questo stiamo lavorando: entro breve con enti locali, servizi sociali e associazioni individueremo le misure più idonee”.

“Alla Bossi-Fini – ha concluso Salvadori – dobbiamo aggiungere altre due leggi approvate dal governo Berlusconi: la Fini-Giovanardi sulla droga e la Cirielli. Due leggi che hanno aumentato ulteriormente la popolazione carceraria andando a colpire soprattutto persone alle prese con problemi di tossicodipendenza, alcool o con disagio psichico o psichiatrico”. (ANSA).