Cresce drammaticamente il numero delle persone che vivono nel bisogno e si fatica a soddisfare tutte le richieste. E’ la denuncia che arriva da Nabil Nissan, della Caritas Iraq e rilanciata oggi dall’agenzia internazionale Fides. Ci troviamo dice l’opertatore – in una situazione in cui, data la violenza diffusa, per la gente è difficile usufruire di un’assistenza medica, mentre spesso problemi di corruzione e ruberie impediscono a medicinali, cibo, aiuti umanitari di ogni genere, di giungere a destinazione, nei centri dove sono diretti. Attualmente il 65% della popolazione irachena (circa 13 milioni di persone, su 24 milioni complessivi) vive in condizioni di estrema in povertà e ha bisogno di assistenza continua per sopravvivere. Per far fronte alla continua emergenza, aggravata anche dalla crescente diffusione di droga e del fenomeno dei bambini di strada, la Caritas ha intensificato la sua attività nei suoi 14 centri. Uno dei progetti più importanti, gestito dall’organizzazione, è il Well Baby Programme (Wbp) che offre assistenza medica e alimentare a madri con bambini piccoli. In un anno il Wbp ha assistito oltre 8.300 bambini e per la fine del 2006 si stima che saranno oltre 10.000,. Ripreso il programma di potabilizzazione che ha consentito di fornire acqua a circa 400mila iracheni. Nel campo sanitario la Caritas Iraq offre assistenza a 6mila persone e in 17 centri distribuisce a famiglie e a soggetti vulnerabili kit alimentari e di generi di prima necessità.Sir