Toscana

IRAQ, OSTAGGI RAPITI: APPELLO DEL PAPA

«Invito i rapitori a sentimenti di umanità. Così Giovanni Paolo II ha lanciato oggi il suo appello per la sorte degli ostaggi in Iraq, tra i quali alcuni civili italiani. Lo ha fatto durante la recita del Regina coeli (la preghiera che sostituisce l’Angelus nel periodo pasquiale) di fronte alle migliaia di persone radunate in piazza San Pietro. “Li supplico, – ha aggiunto – di rendere alle famiglie le persone che sono nelle loro mani”. Una “supplica” che a qualcuno ha ricordato quella di Paolo VI agli “uomini delle Brigate rosse” durante i giorni del rapimento di Aldo Moro. Giovanni Paolo II ha espresso anche “tristezza” per le “notizie tragiche che giungono dalla Terra santa e dall’Iraq”.

Ecco il testo integrale delle parole pronunciate da Giovanni Paolo II:

1.Dall’alto della Croce, il Venerdì Santo Gesù ci ha lasciato come suo testamento il perdono: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Martoriato e schernito, ha invocato misericordia per i suoi uccisori. Le sue braccia aperte e il suo cuore trafitto sono così diventati il sacramento universale della tenerezza paterna di Dio, che offre a tutti il perdono e la riconciliazione.

Il giorno della risurrezione il Signore, apparendo ai discepoli, li salutò così: “Pace a voi!“, e mostrò le mani e il costato con i segni della passione. Otto giorni dopo, come leggiamo nell’odierna pagina evangelica, ritornò ad incontrarli nel Cenacolo e nuovamente disse: “Pace a voi!” (cfr Gv 20,19-26).

2.La pace è il dono per eccellenza di Cristo crocifisso e risorto, frutto della vittoria del suo amore sul peccato e sulla morte. Offrendo se stesso, immacolata vittima di espiazione sull’altare della Croce, Egli ha riversato sull’umanità l’onda benefica della Divina Misericordia.

Gesù, pertanto, è la nostra pace, perché è la manifestazione perfetta della Divina Misericordia. Egli infonde nel cuore umano, che è un abisso sempre esposto alla tentazione del male, l’amore misericordioso di Dio.

3.Oggi, Domenica in Albis, celebriamo la Domenica della Divina Misericordia. Il Signore invia anche noi a recare a tutti la sua pace, fondata sul perdono e sulla remissione dei peccati. Si tratta di un dono straordinario, che Egli ha voluto legare al Sacramento della penitenza e della riconciliazione. Quanto ha bisogno l’umanità di sperimentare l’efficacia della misericordia di Dio in questi tempi segnati da crescente incertezza e violenti conflitti!

Maria, Madre di Cristo nostra pace, che sul Calvario ha raccolto il suo testamento d’amore, ci aiuti a essere testimoni e apostoli della sua infinita misericordia.

Dopo il Regina Coeli

Seguo con grande tristezza le notizie tragiche che giungono dalla Terra Santa e dall’Iraq. Cessi lo spargimento del sangue del fratello! Simili atti disumani sono contrari al volere di Dio.

Sono particolarmente vicino con il pensiero e la preghiera alle famiglie di quanti trepidano per la sorte dei loro cari, specie di quanti sono stati presi come ostaggi.

Invito i rapitori a sentimenti di umanità. Li supplico di rendere alle famiglie le persone che sono nelle loro mani, mentre prego Dio misericordioso per le popolazioni della Terra Santa e dell’Iraq e per tutti coloro che in quelle regioni lavorano per la riconciliazione e la pace.