Toscana

Il Consiglio di Stato: Referendum acqua non rispettati, i toscani «pagano una bolletta illegittima»

Il Forum Toscano Movimenti per l’acqua canta vittoria. «Abbiamo vinto – si legge in una nota – non si possono fare profitti sull’acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone».

L’Autorità per l’Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all’indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.

«Quello che i cittadini hanno pagato – continua il Forum – è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia e in Toscana hanno ridotto le proprie bollette per contrastare la violazione democratica. Oggi, questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l’AEEG nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie. Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato».

In Toscana, conclude il Forum, «avevamo chiesto ai gestori di non distribuire utili sui bilanci del 2011, visto che erano frutto di tariffe illegalmente percepite, e di accantonarli per un futuro rimborso, ma i soci privati e i nostri sindaci, soci pubblici, hanno preferito incassare i soldi subito senza preoccuparsi del futuro».