Toscana
Il futuro di Peretola e gli scali toscani
Gli scali di Firenze e Pisa, secondo il consigliere Udc, sarebbero stati sacrificati a favore dello scalo di Bologna. Banchi chiede quindi un rilancio del «Vespucci» e del «Galilei» i due maggiori aeroporti toscani con la «costituzione di una società unica di gestione». Su questo, però, il presidente della società che gestisce lo scalo pisano si era già espresso in modo negativo perché questa soluzione, secondo Marco Viegi, favorirebbe lo scalo fiorentino. L’Adf, società di gestione dello scalo fiorentino, con in testa il suo presidente Michele Legnaioli sta puntando ad una nuova pista parallela all’autostrada per sviluppare il Vespucci.
Ma questa ipotesi sta incontrando le resistenze della Regione. «La società che gestisce l’aeroporto di Firenze spiega l’assessore ai trasporti Riccardo Conti ha in mente altisonanti progetti per rivedere funzioni e tipologie dello scalo, ma non si preoccupa di far partire gli investimenti necessari a far fronte a esigenze immediate come gli interventi per un ampliamento dei piazzali per gli aeromobili, vista che la nuova tipologia (Airbus 319 piuttosto che Bae) richiede spazi più grandi». In questo dibattito si inseriscono gli operai del «Vespucci» che attaccano la Regione.
«La Regione Toscana scrivono i dipendenti di Adf iscritti alla Fit-Cisl detiene ad oggi la quota di maggioranza dello scalo di Pisa, mentre ha dimesso completamente la sua partecipazione azionaria in quello fiorentino. Pertanto la Regione non ci sembra la più titolata a parlare di aeroporti». In Adf nel 2003 sono entrati al 29% tre società: Sagat (del gruppo Benetton), San Paolo Imi, e Tecnoholding. Il gruppo Udc regionale non ha dubbi. «L’obiettivo finale conclude Banchi è quello di riuscire a collegare la Toscana con tutti i terminal di scambio aeroportuale continentale».