Toscana

Investimenti in Toscana: 105 milioni da General Electric

L’annuncio è del presidente di Nuovo Pignone, Massimo Messeri, nel corso di una conferenza stampa che ha tenuto insieme al presidente della Regione Toscana Toscana, Enrico Rossi, dopo la firma del protocollo d’intesa per lo sviluppo del laboratorio di prove sperimentali di Sesta, a Radicondoli.

«E’ una decisione – ha detto il presidente Rossi – che dà un immediato ed enorme valore aggiunto all’atto che abbiamo appena sottoscritto. L’impegno di Nuovo Pignone rappresenta uno dei più grandi investimenti nel settore energia effettuati in Toscana negli ultimi anni, il cui elemento di rilievo è rappresentato dall’avere come obiettivo lo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate con ricadute sul tessuto produttivo ed occupazionale. Siamo di fronte ad una multinazionale, che ringrazio per la scelta effettuata, che decide di radicare la sua presenza nei nostri territori, alimentando un nuovo ciclo di innovazione tecnologica. E’ la vittoria della Toscana in grado di progettare e anche di realizzare l’eccellenza, che attrae investimenti e dà lavoro, a partire dalle competenze presenti nel territorio e dalla coesione sociale». «Le multinazionali cercano risposte certe e questo è il primo impegno che devono onorare le istituzioni» chiosa Rossi.

L’annuncio segue di qualche giorno la notizia diffusa da GE Oil&Gas della creazione a Londra di un quartier generale in grado di governare le sue sette divisioni di business per il mercato del petrolio e del gas. Contestualmente General electric Oil&Gas aveva annunciato di mantenere e rafforzare a Firenze il quartier generale internazionale del suo business maggiore: i prodotti e i servizi per le turbomacchine, un settore da 4,6 miliardi di euro di fatturato. E la prospettiva dei 105 milioni di investimenti conferma l’impegno a continuare il suo percorso di espansione.

GE con Nuovo Pignone è passata in Toscana dai 3.953 addetti del 2009 ai 4.654 dello scorso anno, con un incremento pari al 17,7%, contro una crescita a livello nazionale del 10%. Nel 2012 il fatturato del Nuovo Pignone è aumentato del 16% rispetto al 2011.

GE e Nuovo Pignone investono ogni anno dai 120 ai 130 milioni in Toscana. Con il nuovo programma di sviluppo di innovative turbine sono già stati assunti 30 ingegneri ed altri 70 lo saranno entro il 2017. La seconda parte del progetto prevede la realizzazione di linee produttive, che l’azienda vorrebbe impiantare in Toscana. Questo potrebbe tradursi, secondo la multinazionale, in altre cento assunzioni dirette e cinquecento posti di lavoro nell’indotto. Sempre entro il 2017.

«La crescita del Nuovo Pignone – ha detto il suo presidente, Massimo Messeri – è fondamentale per lo sviluppo continuo di GE Oil&Gas . Abbiamo importanti progetti in corso il cui successo si avvarrà anche delle sinergie con il territorio e le istituzioni locali. Infatti, oltre all’iniziativa del laboratorio di Sesta, stiamo implementando, anche grazie a bandi regionali, progetti di ricerca che ci vedono collaborare con le Università toscane e come capofila di una rete di piccole e medie imprese locali per lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate per l’industria del petrolio e del gas».

A questo proposito nelle prossime settimane verrà finanziato con fondi europei un ulteriore pacchetto di progetti presentati al bando unico regionale 2012, tra cui il progetto Atene (acronimo di tecnologie avanzate per l’efficienza energetica) che ha come scopo il miglioramento dell’efficienza delle turbomacchine. Atene è un network creato da Nuovo Pignone nel territorio toscano che intende valorizzare le eccellenze esistenti rappresentate dal tessuto delle piccole e medie imprese del manifatturiero e dai laboratori di ricerca. Ad oggi questo sistema può contare su 16 partners e 5 organismi di ricerca (tra cui i tre atenei toscani), GE Oil&Gas e dieci piccole e medie imprese locali. Il piano di investimento totale previsto da tutti i partner per il progetto Atene è, ad oggi, di 15 milioni di euro.

Durante la conferenza stampa è stata fatto cenno anche ad un possibile sviluppo futuro del sito di Avenza a Carrara, che oggi conta 350 addetti.