Toscana

LAVORO, RADICIFIL DI PISTOIA, TAVOLO DI CONFRONTO PER SCONGIURARE CHIUSURA

La Regione è con i lavoratori della Radicifil di Pistoia e chiederà all’azienda di aprire subito un tavolo di confronto per scongiurare la chiusura dello stabilimento. E’ questo ciò che il presidente della Regione Toscana ha detto stamani ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali dell’impianto nel corso dell’incontro che si è svolto in Palazzo comunale alla presenza anche del sindaco e del presidente della Provincia.La Radicifil di Pistoia è uno dei 16 stabilimenti produttivi dell’holding Radici Group presente in Europa (7 solo in Italia), in Usa, Brasile e Argentina, con un’occupazione complessiva di 3.700 dipendenti. L’intero gruppo sembra attraversare da tempo difficoltà finanziarie, aggravate dalla crisi internazionale in corso. Al contrario, lo stabilimento di Pistoia, specializzato nel la produzione di filo di nylon, registra ottimi andamenti sia produttivi che qualitativi, frutto anche di recenti e consistenti investimenti: tra il 2007 e il 2008 sarebbero stati spesi tra i 6 e gli 8 milioni. Conseguentemente anche il volume delle vendite, nonostante il rallentamento del mercato mondiale, ha registrato un costante aumento, passando dai 615mila kg del dicembre 2008 agli 875mila kg del marzo 2009. Tutti gli indicatori aziendali, riferiti alla produzione, sono dunque positivi. Ciò rende ancora più incomprensibile l’improvvisa decisione di chiudere lo stabilimento pistoiese. Il presidente della Regione nel corso dell’incontro ha quindi espresso, a nome suo personale e dell’intera Giunta regionale, la solidarietà e la vicinanza ai lavoratori e alle loro famiglie, condividendo la richiesta di mantenere aperto e attivo il sito produttivo pistoiese. Ha poi confermato la volontà di assumere, nei confronti della proprietà, ogni iniziativa utile per aprire un tavolo di confronto tra istituzioni, lavoratori e azienda, definendo inaccettabile ciò che sempre più frequentemente sta accadendo in questi ultimi mesi in Toscana. Si ripetono situazioni in cui lavoratori, istituzioni e organizzazioni sindacali sono messi di fronte a decisioni radicali delle proprietà: chiudere le imprese e andare via dalla Toscana senza aprire alcun confronto preventivo sui problemi e sui modi per superarli. (cs-R.F.)