Toscana

LEGAMBIENTE: +38% REATI AMBIENTALI SCOPERTI IN TOSCANA

Più di cinque reati al giorno ed un aumento complessivo del 38% di quelli scoperti in un anno: è la situazione degli illeciti collegati allo smaltimento dei rifiuti in Toscana secondo l’ultimo rapporto presentato da Legambiente sulle «ecomafie”. La Toscana è la quinta regione in Italia per questo genere di reati. Secondo quanto evidenziato da Legambiente, nel 2003, nella regione, i reati ambientali accertati furono 2.029; nel 2002 erano stati 1.485. Aumentate anche le persone denunciate, passate da 1.202 a 1.471, e più che raddoppiati i sequestri, da 202 a 440. I dati risultano da varie inchieste della magistratura e dei nuclei specializzati delle forze dell’ordine – carabinieri, Corpo forestale dello Stato, Guardia di finanza, vigili urbani – sul fronte della repressione dei reati ecologici. «L’incremento dei reati ambientali in Toscana si spiega anche con l’aumento dei controlli da parte degli organi preposti; perciò anche se la Toscana risulta ai primi posti tra le regioni italiane, la situazione non va considerata catastrofica», ha spiegato il presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti illustrando la situazione insieme al responsabile nazionale dell’associazione Nunzio Cirino ed al tenente dei carabinieri Mario Ferri, comandante del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Firenze.

Nel 2003 la provincia di Firenze è stata quella dove sono stati scoperti più reati (283), denunciate o arrestate più persone (198), effettuati più sequestri (20). Seguono le province di Grosseto (265 infrazioni; 241 tra denunciati ed arrestati) e Lucca (248 infrazioni; 60 tra denunciati e arrestati).

Secondo Legambiente in Toscana i maggiori rischi derivano dalle infiltrazioni della camorra nella catena dello smaltimento (Legambiente ha ricordato la presenza di gruppi malavitosi dediti al «racket dei cenci” nonché allo smaltimento di rifiuti dalla Toscana verso altre regioni evidenziato in alcune inchieste) e dallo smaltimento dei rifiuti speciali. Questi ultimi, è stato spiegato, spesso vengono smaltiti abusivamente al termine di lunghi e complessi passaggi, apparentemente regolari, effettuati da un centro di stoccaggio ad un altro, anche attraverso più regioni d’ Italia.

Sulla questione dello smaltimento è intervenuto Lario Agati, direttore del servizio Arpat della Regione, rendendo noto che l’Arpat ha messo sotto osservazione l’attività di circa 1000 aziende che lavorano conto terzi nello smaltimento dei rifiuti. Inoltre, da verifiche già fatte dall’Arpat su discariche attive e su impianti di termo-incenerimento dei rifiuti autorizzati, risulta che «le autorizzazioni date dalle Province – ha detto Agati – spesso non sono adeguate ad ottenere un comportamento virtuoso da parte degli operatori”. Tra i reati ambientali ci sono anche quelli edilizi: a Legambiente risulta che in Toscana vi siano 1.722 costruzioni abusive per una superficie di 206.000 metri quadrati e un valore immobiliare di 103 milioni di euro. Le forze dell’ordine nel 2003 hanno accertato 532 violazioni (+10%) e fatto 68 sequestri (29 nel 2002). (ANSA).