Toscana

LEGAMBIENTE, RAPPORTO SU EDILIZIA SCOLASTICA: PROMOSSE SIENA E LIVORNO, BOCCIATE AREZZO E GROSSETO

In Toscana il 90,6% delle scuole sono dotate di giardino, il 45,5% usufruisce di servizio di scuolabus, il 67,44% hanno goduto di interventi di manutenzione straordinaria nel corso degli ultimi 5 anni, il 67,6% sono edifici in cui si utilizzano fonti d’illuminazione a basso consumo, il 87,56 utilizza pasti parzialmente biologici, il 68,4% delle scuole toscane recicla la carta. E’ quanto emerge dall’indagine di Legambiente sullo stato di salute dell’edilizia scolastica in Italia «Ecosistema scuola 2005». La ricerca, giunta al settimo anno, valuta i dati forniti dai 103 comuni capoluogo di provincia sullo stato delle scuole dell’obbligo.Un’ analisi basata su ben 52 parametri diversi che vanno da una analisi strutturale degli edifici, alla loro esposizione a rischio sismico, all’inquinamento industriale, alla diffusione e consumo del biologico nelle mense, fino agli spazi verdi.

Tra i dati meno incoraggianti emerge che solo 1,7% degli edifici scolastici toscani utilizza fonti energetiche rinnovabili, il 17% sono privi di qualsiasi struttura sportiva e il 17,9% edifici che necessitano d’interventi di manutenzione urgenti, solo nel 3,4% si utilizzano forme di risparmio enregetico, il 62% delle scuole sono esposte a rischio sismico.

E’ comunque quella del nord, l’Italia più attenta alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, mentre centro e sud hanno ancora da lavorare. Nella classifica stilata da Legambiente all’interno del dossier Ecosistema Scuola 2005 per trovare una città del centro dobbiamo arrivare al pur dignitoso 8° posto nazioanle con la nostra Siena ed a seguire Livorno 10° su 103 capoluoghi di provincia italiani. Firenze, si aggiudica il podio nazionale insieme a Bari, Brescia per le città italiane dove la maggior parte delle scuole sono dotate di giardini e aree all’aperto. Altro podio nazionale per Prato che insieme a Bologna e Torino si attesta tra i primi tre comuni italiani per utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo nelle scuole.

Discreto anche lo stato di qualità delle strutture della scuola dell’obbligo di Prato, terza in Toscana e al 12° posto in classifica nazionale, a seguire Massa e Firenze rientrano che rientrano comunque tra le prime venti città italiane, rispettivamente al 16° ed al 17° posto nazionali. A scendere Lucca (34° posto nazionale), Pisa (38° posto in Italia), ancora più in basso le scuole di Pistoia (54° posto nazionale) e Grosseto (58° in Italia). Ultima della classe in Toscana Arezzo, in fondo al 78° posto in classifica nazionale per per livello di qualità edilizia scolastica.

Ma se prendiamo in considerazione oltre la qualità edilizia, anche le buone pratiche di sostenibilità messe a punto dalle scuole dell’obbligo e quelle d’istruzione secondaria attraverso l’incrocio di dati forniti da comune e province, vediamo che per servizio offerti, condizioni di sicurezza ambientale, pratiche ecocompatibili come risparmio energetico e raccolta differenziata Lucca sale sul podio delle province toscane, posizionandosi al 13 posto nazionale.

Tra i comuni che hanno investito di più in servizi e pratiche ecocompatibili (su 78 comuni italiani di cui ci sono pervenuti i dati e che hanno raggiunto una votazione complessiva di sufficienza in classifica generale) troviamo al terzo posto nazionale e al primo regionale Prato, seconda Siena (14° nazionale) al terzo posto Massa (15° nazionale), quarto posto per Firenze (23° nazionale), quinta Livorno (24° nazionale), sesta Lucca (31° posto nazionale), settima Pistoia (38° posto nazionale), ottava Pisa (45° posto). I comuni toscani che investono meno per dotare le scuole di servizi ecocompatibili in Toscana sono Arezzo (47° posto nazionale) e fanalino di coda Grosseto (52° posto nazionale).

Nella graduatoria che prende in considerazione il livello di rischio, cioè la classifica che prende in considerazione i comuni italiani (di nuovo sui 78 “promossi”) dove il livello di attenzione sulla qualità dell’edilizia scolastica è più basso Arezzo è la città più rischiosa in Toscana e ben terza in classifica nazionale, Prato si attesta seconda in toscana per rischio e 11° in Italia, Massa terzo comune in toscana per livello di rischio degli edifici scolastici e 19° in Italia, segue Lucca quarto posto toscano per pericolosità e 32° in classifica nazionale, poi Firenze quinta toscana e 35° in Italia, Pisa settima e 47° nazionale, poi Pistoia (53° nazionale), Livorno (64° nazionale), Grosseto (71° nazionale). (cs)