Toscana

LIBANO: PROSEGUONO ATTACCHI, MIGLIAIA DI CIVILI INTRAPPOLATI AL CONFINE

Almeno 10.000 civili libanesi sono bloccati da giorni nel villaggio di Rmeich, al confine con Israele, senza elettricità né linee telefoniche con le riserve alimentari dei supermercati ormai quasi totalmente esaurite: l’allarme è stato lanciato dalla Croce Rossa libanese che non ha esitato a definire “catastrofica” la situazione in cui si trovano gli sfollati che hanno abbandonato i paesi vicini in fuga dai bombardamenti israeliani. Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) sta tentando di ottenere l’apertura di un corridoio umanitario.

Quella appena trascorsa è stata la giornata più sanguinosa dall’inizio dell’offensiva israeliana, con un bilancio che è salito a 70 morti libanesi e 14 palestinesi, a cui si aggiungono quattro israeliani, due soldati e due bambini: ad aggravare il numero delle vittime sono stati i raid compiuti in serata dall’aviazione israeliana contro alcuni villaggi libanesi vicini al confine. Quattro membri della stessa famiglia sono morti nella distruzione della loro casa ad Ainata; altri quattro civili sono stati uccisi più a est, nelle località di Dibbiye e Zebdin, 70 chilometri a sud-est di Tiro. L’aviazione israeliana ha anche bombardato un ponte nel nord del Libano, vicino alla frontiera con la Siria, che collega le località di Qobayat e di Aandaqt; non ci sarebbero vittime. Così come sarebbe fallito l’attacco aereo a un presunto bunker degli Hezbollah nel sobborgo di Bourj Barajneh a Beirut: in un comunicato il movimento riferisce che nessuno dei suoi dirigenti è rimasto ucciso. È di poco fa la notizia che Israele ha appena ripreso i suoi raid aerei contro la periferia sud di Beirut, dopo una notte relativamente calma. Il ministro della difesa israeliano Amir Peretz ha intanto disposto la chiusura fino a sabato dei Territori Occupati dove solo ieri sono stati uccisi dieci palestinesi, tra civili e membri del braccio militare di Hamas. La decisione, secondo il quotidiano Yediot Ahronot, è dovuta “al numero crescente di allarmi circa attacchi terroristici”.Misna