Toscana

Linee ferroviarie minori, la Regione punta alla valorizzazione

“Questa delibera – ha spiegato Ceccarelli – è un segnale che mandiamo ai territori per sottolineare la volontà della Regione non solo di tenere aperte anche le linee più periferiche e meno frequentate, ma di fare quanto possibile per valorizzarle e valorizzare, attraverso di esse, i territori che gli stanno intorno. Si tratta di un ulteriore passo che va nella direzione che ci ha portato a riaprire la Cecina-Saline e a dedicare un grande impegno per ottenere la riapertura in tempi rapidi della Siena-Grosseto e della Porrettana, dopo gli eventi calamitosi dello scorso autunno-inverno. Sul ‘ferro’ – ha concluso – la Toscana è una delle Regioni leader a livello nazionale e l’impegno di questi mesi per creare le condizioni necessarie al miglioramento del servizio e delle infrastrutture è la migliore delle conferme”.

La delibera stabilisce anzitutto una prima azione, vale a dire un bando sperimentale per il 2014 (40 mila euro) rivolto a Comuni, Province ed associazioni per la presentazione di progetti di valorizzazione e promozione che riguarderanno, in questa prima fase, la Siena-Grosseto, la Cecina- Saline di Volterra, la Porrettana (Porretta Terme- Pistoia), l’Arezzo-Pratovecchio-Stia e l’Arezzo- Sinalunga. Si tratta di linee caratterizzate da una bassa frequentazione, al di fuori delle fasce pendolari, ed in grado di poter essere utilizzate in maniera più efficiente. Lo scopo è aumentare il numero dei passeggeri per motivi di sostenibilità economica, sociale, ambientale e territoriale.

L’assessore ha infine ricordato che il PRIIM, il Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità che il Consiglio regionale ha approvato lo scorso febbraio, ha tra i suoi scopi anche la promozione di una rete integrata e qualificata di infrastrutture e servizi per la mobilità sostenibile, la riduzione dei costi del trasporto, anche attraverso l’incentivazione del mezzo pubblico, e l’ottimizzazione del sistema di accessibilità alle città toscane, al territorio e alle aree disagiate. E che questa prima azione potrà rappresentare una buona prassi da sviluppare successivamente su altre tratte minori e poco utilizzate.