Toscana

MEDIO ORIENTE: CINGOLI (CIPMO), ACCORDO FATAH-HAMAS «PASSO POSITIVO»

L’accordo tra Hamas e Fatah, le due fazioni palestinesi impegnate dal 2007 in un conflitto che ha portato alla divisione politica e amministrativa tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania “è un passo positivo”. È quanto afferma al SIR il direttore del Cipmo, Centro Italiano per la pace in Medio Oriente, Janiki Cingoli per il quale si è trattato di “una decisione necessaria anche se restano da chiarire alcuni aspetti” (clicca qui). L’accordo, secondo quanto riportato dalla stampa palestinese, prevedrebbe, tra i vari punti, un governo di transizione fatto di ‘tecnocrati’ e figure indipendenti, elezioni entro un anno (legislative, cioè del Consiglio nazionale palestinese, presidenziali e del parlamento dell’Olp, quello cioè rappresentativo anche dei rifugiati) e l’intesa sulla questione sicurezza e sul rilascio del prigionieri politici da entrambi le parti.“Il mondo palestinese – spiega Cingoli – è rappresentato in grande misura da questi due movimenti, pensare che si possa fare la pace solo con una metà, ignorando l’altra è del tutto illusorio, non realistico”. Tuttavia per Cingoli sull’accordo pesano questioni non affrontate come quelle poste dai negoziati de La Mecca, siglati anche da Hamas che poi li fece saltare nel 2007, ovvero, “il riconoscimento di Israele, la rinuncia alla violenza ed il rispetto degli accordi precedenti”. Chi potrebbe trarre giovamento “a breve termine”, secondo Cingoli, dalla riconciliazione tra Fatah e Hamas è Israele che “ha preso la palla al balzo per dire che non esiste più interlocuzione e possibilità di negoziato perché loro (Hamas) non vogliono negoziare con Israele. A medio termine, invece, si potrebbe profilare per Israele un accresciuto isolamento nel contesto mediorientale” che vede cambiamenti in Egitto, un tempo con Mubarak filo-Fatah e amico di Israele ed oggi “più riservato”, ed in Siria dove traballa il Governo di Assad. Altra questione che dovrà chiarirsi sarà l’atteggiamento della comunità internazionale: a riguardo Cingoli dice di aspettarsi dagli Usa “una posizione attendista in attesa che si chiariscano gli eventi in atto”.Sir