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MEDIO ORIENTE, GERUSALEMME, PROTESTE E ARRESTI PER LAVORI A SPIANATA MOSCHEE

Sheikh Raed Salah, capo del movimento islamico arabo-israeliano, è stato fermato stamani insieme ad altre sei persone dopo scontri con la polizia durante le proteste per i controversi lavori avviati ieri dalle autorità israeliane a una delle rampe di accesso alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme. Lo ha detto un portavoce della polizia citato dalla Radio israeliana.

Oggi, per il secondo giorno consecutivo, l’accesso al Monte del Tempio – che include la moschea di al-Aqsa, terzo luogo sacro dell’Islam dopo La Mecca e Medina – è stato limitato nel timore di nuove proteste. L’intervento iniziato ieri dalla sovrintendenza israeliana alle Antichità ha suscitato unanime critica non solo tra i palestinesi, ma in tutto il mondo arabo; secondo il re di Giordania Abdullah II Israele sta compiendo una “sfacciata violazione, inaccettabile sotto qualsiasi pretesto”.

Il movimento islamico, molto attivo tra gli arabo-israeliani, ha rivolto un appello ai musulmani di Israele per bloccare i lavori della moschea di Al-Aqsa, che si trova nella zona orientale di Gerusalemme, occupata nel 1967 ma mai riconosciuta a livello internazionale. Sheikh Salah era già stato arrestato nel 2003 e scarcerato dopo due anni; gli arabo-israeliani (palestinesi rimasti sulle loro terre dopo la creazione dello Stato ebraico) sono circa 1,2 milioni, pari al 20% della popolazione di Israele. Misna