Toscana

MEDIO ORIENTE, ISRAELE ARRESTA FUNZIONARI DI HAMAS E LANCIA NUOVE OFFENSIVE AEREE

Israele ha intensificato la sua offensiva contro il movimento palestinese Hamas arrestando un ministro del governo palestinese e altri 32 esponenti politici d’alto livello in Cisgiordania e lanciando nuovi attacchi aerei nella Striscia di Gaza. Nella notte l’esercito israeliano è entrato nella città di Nablus e ha preso in custodia il ministro dell’Istruzione Nasser el-Din al-Shaer, almeno due membri del Consiglio legislativo ossia il Parlamento dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), i sindaci di Nablus, Qalqilya e Bita e altri funzionari di Hamas nelle città e nei villaggi vicini. “L’organizzazione terroristica Hamas… attualmente impegnata ad accrescere le infrastrutture terroristiche nella regione della Cisgiordania, sul modello usato nella Striscia di Gaza… sfrutta le istituzioni di governo per incoraggiare e sostenere le attività terroristiche” si legge in un comunicato dell’esercito israeliano che già lo scorso luglio aveva compiuto un’operazione simile arrestando 40 esponenti di Hamas – tuttora in carcere – e provocando violente reazioni internazionali. Anche stavolta giungono le prime condanne: “Condanniamo questi arresti che sono inutili e non necessari. Sono misure punitive e di vendetta che avranno gravi conseguenze e accresceranno la tensione” ha detto il portavoce del presidente dell’Anp Mahmoud Abbas (Abu Mazen).

Nella notte intanto nove persone sono rimaste ferite e numerosi negozi sono stati danneggiati dalle tre incursioni aeree su Gaza, mentre truppe di terra sono entrate in un piccolo villaggio nel sud della Striscia di Gaza trattenendo sette palestinesi per interrogatori e un contadino palestinese è stato ucciso da una cannonata esplosa da un carro armato israeliano nell’area settentrionale di Bet Lahiya. La nuova escalation dell’esercito israeliano giunge poche ore dopo che le principali fazioni armate palestinesi – Hamas, al-Fatah, Jihad Islamica, Fronte Popolare e Fronte Democratico di Liberazione della Palestina – hanno respinto l’appello del presidente dell’Anp Abu Mazen a sospendere il lancio di razzi contro le città meridionali di Israele. “Non possiamo cedere a ricatti proprio mentre sopra di noi volano gli aerei israeliani, chiediamo che sia ristabilita una situazione di calma globale tanto a nord quanto a sud”, aveva risposto il portavoce dei gruppi armati riuniti a Gaza. Da quando lo scorso 16 maggio sono ripresi gli scontri a distanza, i miliziani palestinesi hanno lanciato circa 150 razzi Qassam contro la cittadina di Sderot uccidendo una donna di 35 anni e ferendo decine di persone, mentre almeno 37 palestinesi – 25 miliziani e 12 civili – sono stati uccisi nelle incursioni aeree israeliane.

Misna