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MEDIO ORIENTE: LAJOLO (SANTA SEDE), «SOSPENSIONE IMMEDIATA DELLE OSTILITÀ È POSSIBILE, DUNQUE DOVEROSA»

“La Santa Sede resta per una sospensione immediata delle ostilità. I problemi sul tappeto sono molteplici ed estremamente complessi. Proprio per questo essi non possono essere affrontati tutti insieme; pur tenendo presente il quadro generale e la soluzione globale da raggiungere, bisogna risolvere i problemi per partes, incominciando da quelli che sono risolvibili subito”. In un’intervista rilasciata a Radio Vaticana mons. Giovanni Lajolo, segretario per i rapporti con gli Stati della segreteria di Stato, interviene così sulla Conferenza internazionale per il Libano, svoltasi ieri a Roma, cui ha partecipato in qualità di Osservatore.

“La posizione di chi sostiene che si debbano anzitutto creare le condizioni perché la tregua non venga ancora una volta violata – sostiene Lajolo – è di un realismo soltanto apparente: perché tali condizioni possono e devono essere create con altri mezzi che non siano l’uccisione di persone innocenti. Il Papa è vicino a quelle popolazioni, vittime di contrapposizioni e di un conflitto che sono loro estranei. Una sospensione immediata delle ostilità è possibile: dunque è doverosa”.

Dando una valutazione della Conferenza il Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, afferma che “è certamente positivo che sia stata convocata con tanta rapidità su iniziativa del Governo italiano, e che abbia focalizzato la sua attenzione sui più urgenti temi del momento”, con “risultati apprezzabili”. Lajolo rileva, a riguardo, alcuni “aspetti positivi”: “il fatto che Paesi di diverse parti del mondo si sono riuniti nella consapevolezza della gravità di quanto accade in Libano, la richiesta che si formi una forza internazionale, sotto mandato delle Nazioni Unite, l’impegno per un aiuto umanitario immediato al popolo del Libano e l’assicurazione di un sostegno alla sua ricostruzione”. Positivo “è anche l’impegno preso dai partecipanti di tenersi in continuo contatto circa gli ulteriori sviluppi che avrà l’intervento della comunità internazionale in Libano”.

Secondo Lajolo, a causare l’impressione di delusione è “il fatto che non si sia richiesta l’immediata cessazione delle ostilità. È anche problematico che ci si sia limitati solo a invitare Israele ad esercitare la massima moderazione: tale invito riveste per natura sua una inevitabile ambiguità, mentre il riguardo per la popolazione civile innocente è un dovere preciso e inderogabile”. Circa l’impegno della Santa Sede, Lajolo è chiaro: “Continuerà ad adoperarsi con tutti i mezzi a sua disposizione perché il Libano torni a essere quel “giardino” del Medio Oriente che era prima”. Sir

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