Toscana

Mare toscano sempre più blu, ma i problemi non mancano

di Claudio Turrini

Inutile sognare spiagge esotiche. Il paradiso di chi ama il mare è molto più vicino. Almeno a sentire la sezione italiana della Fee (Foundation envinmental education), che quest’anno ha assegnato alla Toscana ben quindici «bandiere blu». Quindici su un totale di 96, con regioni «marine», come la Sardegna, ferme ad una solo riconoscimento. E non è da meno la «Guida blu», stilata ogni anno da Legambiente e Touring Club, sulla scorta delle rilevazioni della «Goletta verde». Su 280 spiagge censite in tutta la penisola, ben tre figurano tra le undici «perle», che si potranno fregiare delle «5 vele». Con Capalbio incoronata «regina» delle spiagge italiane, incalzata al terzo posto da Castiglion della Pescaia. In tutto in Toscana sono ben 19 le località balneari di eccellenza (da 3 a 5 «vele»). Se poi ci aggiungiamo anche il riconoscimento del Wwf per due ampi tratti di costa rimasti incontaminati, inclusi tra i dieci migliori d’Italia, abbiamo un quadro davvero idilliaco del nostro mare. Tanto idilliaco da inorgoglire, giustamente, l’assessore regionale al turismo, Anna Rita Bramerini. «La qualità balneare in Toscana – ha commentato l’assessore – trova continue conferme e riconoscimenti» che «premiano le scelte fatte dai Comuni con l’obiettivo di difendere la salute del nostro mare pur promuovendo un alto livello di servizi. L’elevata percentuale di “titoli” ricevuti in proporzione all’intero panorama nazionale rafforza la nostra convinzione che sia giusto coniugare uno sviluppo equilibrato con la qualità dei servizi».

Eppure non è tutto oro quel che luccica. Gran parte della costa soffre da anni di una forte erosione. Nell’ultimo decennio ha perso qualcosa come 200 mila metri quadrati di litorale. Proprio nei giorni scorsi è nato a Cecina, con sede nel polo scientifico e tecnologico della Magona, il Centro regionale per lo studio della dinamica dei litorali. Enti locali e Università si sono messi insieme per conoscere meglio i meccanismi dell’erosione e studiare strategie di contrasto. Si punta il dito contro i cambiamenti climatici, ma i primi responsabili sono gli enti locali che hanno permesso la cementificazione delle coste. A San Vincenzo sotto accusa è l’ampliamento del porto, tanto da guadagnarsi per il secondo anno consecutivo la «bandiera nera» di «Goletta verde». «Lo sciagurato ampliamento del porto turistico», secondo l’associazione ambientalista, sta causando lo sconvolgimento di un lungo tratto di spiaggia, «mangiata» non solo in larghezza ma anche in altezza.

E che dire dei collegamenti stradali? Ogni fine settimana le grandi arterie – dalla Firenze-Pisa-Livorno, alla «Due mari» – vanno in crisi. Al punto da costringere tanti vacanzieri ad un rientro anticipato al pomeriggio della domenica, pur di evitare ore e ore di coda. Per non parlare dei posteggi, diventati un business per i comuni costieri. In ampi tratti di costa è impossibile trovare un posto non a pagamento.

E anche sui servizi offerti ci sarebbe molto da eccepire. Chiunque capiti sulla riviera romagnola può accorgersi della differenza. Certo, il mare è un’altra cosa. Tutto il resto però è organizzato per andare incontro ai bisogni dei villeggianti, non solo per spremerli come limoni.

Le «bandiere» e le «vele» allora? Tra le une e le altre c’è comunque una differenza. Come dimostra anche il fatto che gli elenchi sono molto diversi. Se le seconde sono frutto di una sorta di «censimento» ambientale, le prime vengono assegnate grazie ad un’autocandidatura. In pratica solo i Comuni che le chiedono, riempendo un questionario e pagandosi di tasca le analisi delle acque, possono sperare di ottenerle. Quest’anno su 19 richieste ne sono arrivate 15. Ma pensare che tra queste non ci sia neanche una spiaggia dell’Elba o del Giglio e venga premiata invece Marina di Pisa lascia un po’ perplessi. E la spiegazione è più semplice di quanto si immagini. All’Elba non hanno bisogno di «pagarsi» questo tipo di pubblicità.

Se ne è parlato anche in Consiglio regionale, dove l’assessore regionale al turismo, Anna Rita Bramerini, le ha difese a spada tratta, rispondendo ad un’interrogazione del capogruppo dell’Udc Marco Carraresi che aveva chiesto perché la Regione Toscana impegni il proprio nome sulle «bandiere blu», cioè su un riconoscimento di tipo «privato». Oltretutto ingenerando un’idea negativa di quelle località che non le hanno ottenute. E questo soltanto perché non «hanno attivato le procedure richieste, che comportano spese economiche e capacità organizzative».

Un vademecum per i bagnanti

I bagnanti non sempre conoscono i loro diritti: quello, ad esempio, all’accesso gratuito alle spiagge, anche in quelle in concessione, così come il diritto a godersi il sole in spiagge pulite anche se «libere». In loro aiuto arriva il «Vademecum dei diritti dei bagnanti per l’accesso alle spiagge e agli arenili», di Adiconsum. Per raggiungere la battigia è diritto del bagnante passare anche attraverso la spiaggia data in concessione. Lo stabilimento balneare deve dunque, sempre lasciare un lembo di spiaggia, 5 metri a partire dalla riva, in cui tutti possono appoggiare vestiti o stendersi per prendere il sole, senza ingombrarla con ombrelloni o sedie a sdraio. E chiedere di pagare il transito costituisce un’infrazione all’art. 1, comma 251 della Finanziaria 2006. Una violazione da denunciare alle autorità: Capitaneria di Porto, carabinieri e polizia municipale. Ma il sindacato balneari(Sib) insorge: «Nella fascia dei 5 metri vicino alla battigia – spiega Fabrizio Fumagalli, presidente del Sib Lazio – non è possibile sostare, né occupare con alcun tipo di indumento e attrezzatura, perché è destinata esclusivamente al transito». Il Comando generale delle Capitanerie di Porto, ricorda Fumagalli, è stato chiaro: la battigia va lasciata libera «a tutela di qualsiasi operazione di salvataggio si rendesse necessaria».

LE BANDIERE BLUIstituita nel 1987, anno europeo per l’ambiente, la Campagna è curata nei vari Paesi (circa 30 nel mondo) dalla Fee, Foundation for Environmental Education. La «Bandiera Blu» delle spiagge viene assegnata per: qualità delle acque, qualità della costa, servizi e misure di sicurezza, educazione ambientale. Ma è il Comune a richiedere il riconoscimento, presentando una corposa documentazione. Sono previste delle visite di controllo. Anche quest’anno è la Toscana a fare la parte del leone con ben 15 (una in più del 2006) «bandiere» sulle 96 assegnate in tutta Italia (una sola alla Sardegna e due alla Sicilia).

Forte dei l Marmi (Lu)

Pietrasanta (Lu)

Camaiore (Lu)

Viareggio (Lu)

Livorno: Antignano e Quercianella

Rosignano Marittimo (Li): Castiglioncello e Vada

Cecina (Li): Gorette e Marina di Cecina

Bibbona (Li)

Castagneto Carducci (Li)

San Vincenzo (Li)

Follonica (Gr)

Castiglio della Pescaia (Gr)

Marina di Grosseto e Principina a Mare (Gr)

Monte Argentario (Gr)

LE VELE Legambiente e Touring Club Italiano compilano ogni anno una «Guida blu» (siamo alla settima edizione) frutto del lavoro di indagine della «Goletta Verde». Le valutazioni non riguardano solo la qualità delle acque di balneazione ma anche molte altre variabili, a cominciare dalla qualità delle strutture ricettive, dalla presenza di un centro storico ben conservato, da un’offerta enogastronomica di pregio, dalla vicinanza a luoghi di interesse storico artistico o naturalistico, e così via. Le valutazioni vengono poi integrate con i dati ufficiali della banca dati dei Comuni italiani (Ancitel), e sintetizzate in un giudizio espresso con le vele (da un massimo di 5 vele a un minimo di una vela). Quest’anno sono 19 quelle di «eccellenza» in Toscana (fino a 3 vele).

5 vele

Capalbio (Gr)

Castiglion della Pescaia (Gr)

Isola del Giglio (Gr)

4 vele

Follonica (Gr)

Orbetello (Gr)

Scarlino (Gr)

Caprera Isola (Li)

Portoferraio (Li)

3 vele

Marina di Grosseto (Gr)

Monte Atgentario (Gr)

Bibbona (Li)

Campo bell’Elba (Li)

Capoliveri (Li)

Castagneto Carducci (Li)

Marciana (Li)

Marciana Marina (Li)

Porto Azzurro (Li)

Rio nell’Elba (Li)

Camaiore (Lu)

2 vele

Cecina (Li)

Rio Marina (li)

Pietrasanta (Lu)

Pisa

1 vela

Forte dei Marmi (Lu)

Viareggio (Lu)

Tirrenia (Pi)

LE COSTE GIOIELLO WWFQuesto non è un «premio» come i precedenti, ma è comunque un riconoscimento importante. All’interno di un rapporto sulle «spiagge da salvare», il Wwf (World Wide Fund for Nature) ha individuato 10 spiagge gioiello in Italia, rimaste ancora incontaminate e tra queste due sono toscane:Parco Migliarino San Rossore23 km di costa, da Viareggio a Livorno, con arenili e dune sabbiose, con altezze fino a 7-10 metri, nel Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, la cui estensione complessiva è di circa 24.000 ettari.Dune della maremma toscanaUn lungo nastro di spiagge e dune sabbiose, tra le più belle e conservate del Tirreno, comprende il tratto costiero del Parco Naturale della Maremma, le dune tra Castiglion della Pescaia e Marina di Grosseto, quelle dei tomboli che legano l’Argentario al continente e quelle di Capalbio fino al confine con il Lazio.