Toscana

Marroni alla Uil: «Conti della sanità toscana in ordine e con la riforma difenderemo i servizi»

«I conti della sanità toscana sono in ordine e proprio grazie a questo dato possiamo avviare il lavoro di riorganizzazione del nostro sistema sanitario con l’obiettivo di mantenere l’alta qualità dei servizi, nel segno dell’appropriatezza e della lotta ad ogni inefficienza. Rispetto naturalmente la scelta della Uil di manifestare le sue posizioni critiche, ma la invito anche a non sottrarsi ad un lavoro comune di confronto sulle scelte concrete da fare in difesa della sanità pubblica». L’assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni, commenta così l’iniziativa annunciata per domani dalla Fpl-Uil davani alla sede della Regione.

«A proposito dei numeri – prosegue Marroni – quello che posso dire è che i costi della sanità aumentano, in generale, ogni anno del 2-3% (170/180 milioni circa solo per la sola Toscana). La Toscana accede per il 6,5 per cento circa al Fondo sanitario nazionale, definito nel 2010. Il Fondo ha subito in questi ultimi due anni molte variazioni, quasi tutti tagli imposti da manovre degli ultimi governi. Questo ha dunque comportato, in termini assoluti, una riduzione delle risorse destinate alla Toscana rispetto al fondi inizialmente previsto».

In Toscana i tagli rispetto al Fondo iniziale, su cui era stata fatta una programmazione pluriennale, sono stati pari a 256 milioni nel 2012, ne sono previsti ulteriori 264 per quest’anno e altri 230 – secondo le previsioni possibili ad oggi – per il 2014. A questi tagli si aggiungono ulteriori costi indotti da altre norme nazionali, quali ad esempio l’aumento degli ammortamenti, di indennizzi vari, dell’Iva.

«Siamo in sintesi in presenza di tre elementi – sottolinea Marroni -: naturale aumento tendenziale dei costi della sanità, riduzione del Fondo nazionale e conseguentemente della quota regionale e aumento determinati da costi aggiuntivi dovuti a norme e leggi. Tutto questo fa sì che in tre anni si debba far fronte ad un taglio reale di almeno il 10% circa. Questi sono i numeri. La nostra risposta – conclude Marroni – è quella di rendere più efficiente il sistema per rispondere in modo equo con servizi di qualità per tutti, grazie al piano di riorganizzazione deliberato dalla Giunta regionale nei giorni scorsi. Un lavoro che vogliamo fare coinvolgendo le donne e gli uomini che lavorano in sanità».