Toscana

Minori: Sestini, da analisi Save the Cildren emerge Toscana in chiaroscuro

«Nella nostra regione – commenta Sestini – la situazione è in chiaroscuro. Non drammatica anche per il numero esiguo dei nostri ragazzi rispetto al resto del Paese» (558.783  tra 0 e 17 anni, alla data del 1° gennaio 2012 ndr). «Tuttavia l’abbassamento di attenzione, soprattutto in tema di prevenzione, può comportare, a breve e media scadenza, riflessi preoccupanti sulla salute». Secondo quanto contenuto nel Rapporto, infatti, nella nostra regione, in controtendenza rispetto alle altre, rimane invariata la spesa alimentare delle famiglie con figli minori ma è diminuita di oltre 177 euro, quindi più della media nazionale che è di 135, quella per le spese non alimentari. «In questa flessione – osserva il Garante – potrebbero esserci anche voci di spesa come salute e istruzione. Non a caso pediatri e dentisti hanno denunciato un calo nelle visite specialistiche o comunque per tutti gli interventi non strettamente necessari». Inoltre, il 60,8 per cento delle famiglie toscane, sempre con minori, riferisce di aver rinunciato a qualcosa. «Anche da noi si registra una flessione di accesso ai servizi per la prima infanzia. Un dato che non dobbiamo sottovalutare” continua Sestini rilevando che “la situazione toscana non è difficilissima» ma che «tuttavia la crisi si fa sentire anche da noi».

L’allarme lanciato qualche settimana fa dallo stesso Garante trova in questo rapporto una nuova eco: «Mi sento di ribadire la necessità di non abbassare la guardia nonostante dati anche positivi» osserva. Tra questi emerge quello su obesità e sovrappeso. I ragazzi toscani hanno meno problemi alimentari, segno che le famiglie continuano a privilegiare l’acquisto di beni di qualità. I nostri ragazzi, poi, leggono di più: il 66 per cento nella fascia 06-17 anni ha letto almeno un libro nell’ultimo anno contro una media nazionale del 17,9. Inoltre, sempre in Toscana, sembra invertirsi la tendenza di giovani che hanno solo la licenza media (17,6 per cento, 1 punto percentuale in meno rispetto al 2011).