Toscana

Mps nella bufera ma da assemblea arriva ok per «Monti Bond»

Via libera dall’assemblea straordinaria di Mps alla delega al CdA per aumentare il capitale sociale per un controvalore massimo di 4,5 miliardi al servizio esclusivo dell’esercizio della facoltà di conversione della Banca dei nuovi strumenti finanziari «Monti Bond». Mps ha chiesto un intervento di 3,9 miliardi, comprensivo di 1,9 miliardi per la sostituzione dei precedenti «Tremonti Bond».

Tra i presenti, il garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, «assediato», all’arrivo, da giornalisti e telecamere. Partecipa anche Giampiero Samorì, leader del movimento Mir, che si è detto per «l’immediata nazionalizzazione della banca e l’immediato licenziamento di tutto il management attuale». Presente anche l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini.

La delega al CdA prevede anche la possibilità di aumentare il capitale sociale di 2 miliardi al servizio esclusivo del pagamento in azioni degli interessi da corrispondere. Ha votato a favore oltre il 98%. La delega all’aumento di capitale sarà utilizzata solo in caso di necessità di convertire in azioni i «Monti Bond» ma il presidente di Mps Alessandro Profumo ha ribadito che l’obiettivo è quello di «rimborsare totalmente» i «Monti Bond».

Bisogna continuare a lavorare per garantire quel «cambio di passo» di cui Mps ha bisogno. Lo ha detto il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini, intervenendo in assemblea. La Fondazione, ha detto Mancini, continuerà a svolgere «il proprio ruolo di azionista istituzionale di riferimento in modo discreto ma fermo, monitorando tutte le scelte che saranno adottate dalla banca per migliorare la capacità di generare valore per gli azionisti e di soddisfare le richieste dei propri clienti». In particolare, ha detto ancora, la Fondazione «vigilerà affinché tutti gli obiettivi attesi vengano raggiunti nei tempi indicati, se non in anticipo, al fine di poter garantire e assicurare quel cambio di passo necessario per incrementare il valore economico della banca».