Toscana

Mukki, se il latte è accattivante

di Federico Fiorentini

Presidente Bambagioni, ora che il suo incarico come presidente sta per concludersi è possibile fare un primo bilancio dell’esperienza?

«Un’esperienza al contempo bella e impegnativa. Bella, perché mi ha permesso di conoscere da vicino il settore agricolo, all’interno del quale Mukki, una delle realtà economiche più importanti e storicamente radicate nel territorio toscano, svolge un ruolo essenziale. È nel 1951, infatti, che il sindaco La Pira ha promosso l’unificazione dei tre consorzi per sostenere la filiera del latte. Un’azienda leader nel suo settore, nella quale ho avuto la fortuna di lavorare con persone estremamente qualificate.

E come mai impegnativa?

«Nel momento in cui mi è stato affidato quest’incarico, l’azienda versava nelle difficoltà economiche e finanziarie provocate dal trasferimento del 2005 nei nuovi locali di via dell’Olmatello a Firenze, con una perdita annua superiore ai 2 milioni e 400 mila euro. Il percorso di risanamento ha avuto un momento centrale, datato 11 marzo 2009, quando siamo riusciti a concretizzare un laborioso processo di ricapitalizzazione, coinvolgendo Regione Toscana e Camera di Commercio e arrivando quasi a raddoppiare il capitale sociale, passato da circa 8 milioni e 770 mila euro a 15 milioni e 340 mila. In precedenza il Comune di Firenze possedeva il 63% delle azioni, quello di Pistoia il 27,1% e l’Area Livornese il 9,9%. Quando la ricapitalizzazione sarà ultimata, i due Comuni, che non hanno compiuto ulteriori investimenti,  scenderanno rispettivamente al 37,8 e 16,2%, mentre la Camera di Commercio fiorentina avrà il 7,1% e Fidi Toscana – una SpA promossa da Regione, Provincia di Firenze e Comunità Montana del Mugello -controllerà il 32,8%. Fra poco sarà approvato il bilancio 2009, ultimo mio atto da presidente, che vedrà finalmente il ritorno dell’utile di rendiconto, nonostante la crisi generalizzata. Un processo che per Mukki non ha significato solo la riduzione dell’indebitamento, ma anche un riconoscimento politico e sociale da parte delle amministrazioni toscane».

L’adesione della Comunità Montana del Mugello non deve essere casuale…

«Ovviamente si tratta di una partecipazione che, pur non particolarmente rilevante dal punto di vista patrimoniale, racchiude un significato particolare, coinvolgendo una zona particolarmente vocata, con la massima concentrazione regionale di allevatori e produttori: sono anni ormai che Mukki ha realizzato una linea di prodotti esclusivamente ottenuti da latte del Mugello».

E il resto del latte Mukki che provenienza ha?

«La nostra azienda consuma circa il 50% del latte toscano, e di questo un quarto viene proprio dal Mugello; ma la produzione regionale non è sufficiente, per cui uniamo anche latte lombardo, un’area in sovrapproduzione che ne rifornisce numerose altre».

Si sono verificati mutamenti rilevanti nel mercato caseario italiano durante la sua presidenza?

«Non stiamo attraversando un momento semplice, perché la grande distribuzione – Coop, Esselunga, Conad – è entrata in concorrenza iniziando a vendere latte fresco con il proprio marchio. Di fronte a questa rivoluzione l’azienda ha deciso di reagire puntando sull’innovazione, e fra le iniziative riscuote un notevole gradimento la commercializzazione di un prodotto nuovo “Smuthie”».

I frullati che tanto successo hanno negli Stati Uniti?

«Esattamente, e non a caso sono molto apprezzati dai turisti. In questo modo abbiamo dato la possibilità ai più giovani di bere il latte in un modo “accattivante”, unendolo cioè a frutta o cioccolato. Un prodotto che crediamo abbia un buon margine di crescita, e sul quale dunque stiamo puntando molto».

Anche dal punto di vista promozionale Mukki batte da tempo la strada dell’innovazione.

«Coltiviamo uno stretto rapporto con numerose realtà del territorio nel quale operiamo, tramite iniziative come l’abbinamento con la Fiorentina Calcio o quelle in concomitanza delle mostre di Palazzo Strozzi. Ogni anno si tiene poi il “Mukki Day”, e domenica 6 settembre più di quindicimila persone hanno partecipato ad una festa nello stabilimento della Centrale. Proprio lo Smuthie è stato il protagonista assoluto dell’ultima edizione, con la presentazione in anteprima dei nuovi gusti alla vaniglia e alla nocciola».

In che modo si esprime questo rapporto con il territorio toscano cui ha accennato?

«Anzitutto siamo energicamente coinvolti nel campo del sociale, in particolare con il Meyer: da anni devolviamo all’ospedale contributi che, con il recente cambio di sede, sono confluiti nella realizzazione del nuovo “Lattarium”, una sorta di centrale del latte umano, nel quale il latte delle mamme viene pastorizzato e conservato per aiutare i bambini nati prematuri. Ma il nostro impegno sociale non finisce qui; abbiamo infatti sottoscritto un accordo con il Progetto “Agata Smeralda”, che distribuisce del latte – acquistato con le nostre donazioni – per i bambini delle favelas di Salvador de Bahia, città con la quale Firenze è gemellata dal 1992».

Vi muovete in altri campi oltre al sociale?

«Mukki è vicina anche all’arte, che consideriamo uno strumento di comunicazione privilegiato. Abbiamo quindi ideato un nostro piccolo marchio, Mu.S.A. (Mukki Spazio Arte), che promuove eventi a tema e organizza esposizioni presso gli ambienti dell’Istituto degli Innocenti. Quest’anno abbiamo scelto un contemporaneo – scomparso da poco – come Mario Mariotti, dedicandogli la mostra, “Animani”, che resterà aperta fino all’11 aprile 2010. Un’iniziativa legata al mondo dell’infanzia, che per noi racchiude un significato particolare, dato che l’oltrarnino Mariotti è stato un maestro nella creazione di animali e altre figure con il semplice uso delle mani».

Nonostante lei non sarà coinvolto personalmente, dato che a marzo terminerà il suo mandato, quali le prospettive a medio termine dell’azienda?

«Abbiamo un accordo con tutti i soci per cui, dalla fase dell’emergenza di questi tre anni in cui sono stato presidente, si passerà nel periodo 2010-2012 a quella del consolidamento, nel quale si punta a ridurre ulteriormente l’indebitamento per essere più forti e presenti all’interno del mercato. Dopo questo triennio starà ai proprietari decidere del suo futuro, anche se mi auguro possa essere mantenuta la gestione pubblica, dato che Mukki è essenziale per la filiera toscana del latte, e il passaggio ai privati potrebbe rappresentare un rischio».

La schedaPaolo Bambagioni, nato a Firenze il 23 marzo 1962, di professione commercialista, inizia la carriera politica a 18 anni come consigliere comunale a Signa. Eletto con la Dc, nel 1990 è assessore al bilancio dello stesso Comune, mentre nel 1995 ne diventa sindaco. Rieletto nel 1999, nel luglio 2007 è nominato presidente della Centrale del latte di Firenze, Pistoia e Livorno. Con l’avvicinarsi del termine del suo mandato (marzo 2010), si è candidato come consigliere regionale per il Pd, superando le primarie di dicembre.