Toscana

Nasce il servizio civile in versione regionale

Nasce il servizio civile regionale, accanto a quello nazionale. E potranno parteciparvi tutti i giovani residenti o domiciliati in Toscana, ragazzi o ragazze. Anche i giovani stranieri. «Com’era un tempo per la leva obbligatoria la prima partenza possibile sarà a diciotto anni. Ma ci sarà tempo fino a trentacinque anni per partecipare al nuovo servizio civile regionale» spiega il vice presidente ed assessore alle politiche sociali della Toscana, Angelo Passaleva.

«Il servizio civile è un’esperienza da non sprecare: per formarsi, fare esperienza ed essere cittadini più attivi – sottolinea Passaleva –. Anche oggi che la leva obbligatoria è stata abolita ed il servizio civile è diventato volontario. Il servizio civile rimane un contributo sostanziale a chi opera nel mondo della solidarietà, a favore degli altri. Ma è anche un’occasione importante per avvicinarsi al mondo del lavoro, acquisire conoscenze, esperienza e crediti formativi che saranno certificati».

Dodici mesi che prevedono anche stage e corsi di formazione. Un premio alla solidarietà e all’impegno a servizio degli altri. È questo che prevede il nuovo servizio civile regionale e la proposta di legge che la Giunta ha inviato qualche settimana fa al Consiglio regionale.«Abbiamo anche pensato che fossero maturi i tempi per permettere ai giovani immigrati di parteciparvi – conclude Passaleva –. Penso che possa essere pure un’occasione importante di integrazione sociale». In questa il servizio civile regionale va oltre quello che oggi prevede il servizio nazionale, ma senza «nessuna logica di concorrenza», anzi: «di convergenza». Il primato della ToscanaLa Toscana è stata la prima regione, nel 1996, a legiferare sul servizio civile. E già due anni fa si era posta all’attenzione nazionale per un progetto pilota di servizio civile, per la formazione di giovani nella protezione civile. Erano arrivate domande anche da fuori regione: dodici mesi di lezione in classe ed esercitazioni sul campo e poi nelle associazioni, dove qualcuno è anche rimasto.Erano partiti in quaranta, trenta volontari e volontarie e dieci obiettori di coscienza, e sono arrivati in fondo in trentasette con appena tre defezioni. Sono tante le motivazioni che hanno spinto i ragazzi a partecipare a quel progetto: la voglia di essere utili, la possibilità di maturare crediti da spendere nel mondo del lavoro, fare esperienza. Spostamenti in bus e in treno e i pranzi durante le lezioni sono stati pagati dalla Regione.Servizio civile spesso è sinonimo di assistenza. Due volontari su tre assistono anziani e disabili o svolgono servizio presso le associazioni di pronto soccorso. Accanto all’assistenza in senso stretto ci sono progetti di servizio civile nel campo dell’educazione e della cultura (22,12%) e dell’ambiente e della protezione civile (11,1%). I numeri• 700 giovanida «reclutare»

• 370 posti a disposizione per il primo anno

• 2 i reclutamenti l’anno, ad aprile e ad ottobre

• 12 i mesi della durata, ma in casi particolari potrebbe arrivare a ventiquattro

• 30 le ore di servizio ogni settimana

• 435 gli euro della retribuzione mensile

3 milioni e 780 mila gli euro che la Regione spenderà ogni anno una vola che il servizio sarà a regime (per il 2005 lo stanziamento è di 500 mila euro, 2 milioni e 524 mila nel 2006)

Con la naja va in pensione anche l’obiettore

Dalle ceneri dell’obiezione nasce il nuovo servizio civile