Toscana

Opera La Pira, il «Campo internazionale» in Palazzo Vecchio per ricordare Conferenza mondiale dei giovani del 1964

I circa cento giovani, provenienti oltre che dall’Italia, anche dalla Russia, da Israele, dalla Palestina e da alcuni Paesi africani, hanno così fatto memoria della «Conferenza Internazionale della Gioventù per la Pace e il Disarmo», che il Sindaco Giorgio La Pira ospitò in Palazzo Vecchio nel febbraio del 1964. Fu in quell’occasione che, aprendo i lavori della Conferenza, La Pira pronunciò la celebra frase: «Le generazioni nuove sono, appunto, come gli uccelli migratori: come le rondini: sentono il tempo, sentono la stagione: quando viene la primavera essi si muovono ordinatamente, sospinti da un invincibile istinto vitale – che indica loro la rotta e i porti!- verso la terra ove la primavera è in fiore!».

Con uno spirito di vera e profonda continuità con l’opera e gli ideali di La Pira, il neo sindaco ha accolto i giovani come coloro che, in futuro, potranno forse riuscire laddove altri prima hanno fallito, incidendo su situazioni sociopolitiche, in tutto il mondo, ancora tragicamente invariate rispetto agli anni in cui parlava il Sindaco Santo. Dopo aver ricordato la Conferenza del ’64, Nardella ha firmato assieme ai ragazzi presenti il medesimo documento redatto cinquant’anni fa, proprio nel Salone dei Cinquecento che ha ospitato anche l’incontro di oggi, invitando poi l’Opera a partecipare alla celebrazione, l’anno prossimo, del cinquantenario del Convegno dei Sindaci delle Capitali del Mondo. Perfettamente inquadrate all’interno della tradizione lapiriana che sa farsi speranza per il futuro, le parole di commiato del Sindaco: “Non fermatevi, e non permettete alle istituzioni politiche di fermarsi. Firenze è con voi.”