Toscana

Piano sanitario regionale: Mugnai (Pdl), «Il libro dei sogni è servito»

«E’ davvero difficile non rimanere esterrefatti. Dopo anni di attesa e di rinvii, tutti imputabili alla Giunta, la Regione sta per varare un Piano Socio Sanitario “senz’anima”. 450 pagine di belle parole, di buoni intenzioni (di cui, peraltro, è lastricato l’inferno), di apprezzabili analisi ma privo, completamente privo negli intendimenti dell’Assessore Marroni, di soluzioni per le vere questioni che interessano ed incidono sia sulla qualità della vita dei cittadini che sulle loro tasche».

Questo il commento laconico del Consigliere regionale PdL e Vicepresidente della Commissione Sanità Stefano Mugnai rilasciato a margine dei lavori della Commissione che quest’oggi aveva all’ordine del giorno le comunicazioni degli Assessori Marroni e Alloca in merito alla proposta del nuovo Piano Sociale e Sanitario Integrato Regionale

«Capiamo, anche se non giustificheremo mai, l’esigenza della Giunta e della maggioranza di poter arrivare alle prossime elezioni potendo sbandierare una formale approvazione dell’atto principale sulla materia che da sola assorbe i ¾ delle risorse regionali. Ma se per poterlo fare si rende tale atto, il PSSIR, privo dei contenuti caratterizzanti e qualificanti, allora è una presa in giro. E allora sommessamente ci domandiamo quale senso abbia approvare un autentico “libro dei sogni” se Marroni oggi, in sede di comunicazione, parla espressamente di un “doppio binario” per risolvere i veri “buchi neri” della sanità toscana? Un’assurdità in sé»

“Se un piano regionale non interviene sulla necessaria revisione della governance sanitaria regionale (riduzione delle Asl e degli ETAV), non chiarisce chi assumerà le funzioni demandate alle Società della Salute una volta che esse saranno, vogliamo sperare, dismesse, non risolve la querelle delle centrali del 118 o quella dei laboratori di analisi o non mette in campo misure concerete per abbattere le liste di attesa e per ridurre i ticket, allora a cosa serve? La sanità nella sua interazza (ovvero cittadini-pazienti più tutti gli operatori) non ha più voglia di parole. Oggi servono i fatti e certe scelte. Se la Regione intende farle noi saremo della partita con contro-proposte e suggerimenti. Altrimenti “il nulla” lo lasciamo volentieri ad altri», ha concluso con una ironia amara Mugnai.