Toscana
Più servizi in Toscana ma con imposte più alte
Nel periodo più recente la normativa nazionale sul Patto di stabilità interno ha contratto i margini già esigui di libertà di manovra degli enti locali. Alcune regioni hanno ridotto le spese, mantenendo inalterate le entrate, altre come la Toscana hanno invece voluto mantenere sui livelli raggiunti i servizi erogati e l’hanno garantito crescendo ancora i livelli di pressione fiscale.
L’autonomia tributaria dei Comuni toscani (percentuale delle entrate correnti finanziate da imposte locali) resta in ogni caso ancora superiore a quella media italiana (44% contro 41%), mentre per le province questo non si verifica per la notevole rilevanza delle funzioni delegate dalla Regione, in particolare per i trasporti, che sono finanziate con appositi trasferimenti. La pressione fiscale, invece, è molto più alta della media nazionale (+27%) di quanto è l’autonomia, a causa del più alto livello di spesa che le imposte devono finanziare.
Un quadro di quanto chiedono i Comuni capoluogo alle famiglie toscane viene da una recente ricerca del Sole 24 Ore. Secono il quotidiano economico, il Comune di Firenze sarebbe quello che chiede di più: 1.424 euro per nucleo familiare per Ici, addizionale Irpef e tassa sui rifiuti (Tarsu). Ma l’amministrazione fiorentina contesta i calcoli: ogni famiglia, dice, paga 1220 euro. Così il capoluogo toscano scenderebbe al sesto posto preceduto da Pisa (1.236) e seguito da Siena (1.185), Grosseto (1.149), Massa (1.148), Prato (1.035), Livorno (1.030), Lucca (1.000), Pistoia (974), Arezzo (835).
Quali prospettive per il futuro? Il nuovo governo dovrà assumere decisioni importanti in tema di finanza locale. Uno dei punti controversi riguarda il controllo della spesa pubblica. «L’unica sanzione efficace è la responsabilizzazione osserva Alessandro Petretto, direttore dell’Irpet (l’istituto regionale per la programmazione) gli enti locali devono essere costretti a coprire le spese che hanno causato uno sfondamento con il ricorso alla tassazione locale». Ma con un’avvertenza, è il caso di aggiungere, i cittadini sono più attenti al tema.