Toscana

Prato: Alfano, anche normative specifiche contro dramma illegalità

Presenti anche i ministri Kyenge, Giovannini e Cancellieri. Alfano ha definito quella di Prato una «situazione grave», contraddistinta da almeno «4.000 aziende in regime di illegalità. Lo Stato – ha poi detto – deve impedire tutto ciò per salvare vite umane nel rispetto dei diritti evitando che altri gravi danni si ripetano».

Per questo, il responsabile del Viminale ha parlato di due livelli di interventi che vanno dal rafforzamento della presenza dello Stato sul territorio e la ipotesi di interventi specifici normativi se «avremo la percezione chiara che necessitano nuove leggi». Da parte sua il presidente Rossi, ha sottolineato la necessità di «togliere l’attuale situazione di extraterritorialità, rispetto al resto del paese, e il territorio di Prato vive in questo momento, facendo emergere, anche con azioni repressive, tutto ciò che c’è di illegale e di sommerso».

Il governatore della Toscana, ha poi quantificato in «decine di migliaia» le presenze irregolari a Prato di Cinesi che attualmente lavorano nel campo tessile con una ricchezza stimata di 2 miliardi e mezzo di euro l’anno dei quali, però, «in Toscana resta ben poco se non qualche rendita immobiliare e qualche negozio».