Toscana

Prato, Emporio della solidarietà: «Adotta una famiglia a poca distanza»

Gli utenti dell’Emporio, i numeri. È come se un piccolo comune si fosse rifornito in un solo supermercato per mangiare. Nel 2012 oltre 1550 famiglie, più della metà sono italiane, hanno usufruito dell’Emporio della solidarietà per fare la spesa. «Contando una media di 4 componenti a nucleo familiare possiamo dire che il nostro servizio ha aiutato circa 6200 persone» afferma Marcello Turrini, coordinatore dell’Emporio. Attualmente sono 840 le famiglie che settimanalmente sono autorizzate a rifornirsi attingendo agli scaffali del supermercato solidale. «Ma le richieste sarebbero molte di più», aggiunge Turrini.

I numeri, complice una crisi che ancora non accenna a diminuire, sono in aumento: più 16,5% rispetto al 2011, con un incremento del 35% dal 2009, anno in cui il supermercato solidale promosso da Caritas, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato è entrato in funzione.

Il problema delle risorse. Ma se il numero degli utenti sta crescendo purtroppo sta diminuendo, «in modo preoccupante» aggiunge Turrini, quello dei prodotti da distribuire. «Dal febbraio di quest’anno la Coop, il nostro maggior fornitore di merce, ha deciso di mettere in offerta i prodotti vicini alla scadenza, – dice Turrini – con la conseguenza di far venire meno la donazione di alimenti freschi come uova o carne pollo». E anche l’Agea, l’agenzia per l’erogazioni in agricoltura, ha deciso, a seguito di una direttiva europea, di non inviare più alimenti per gli indigenti. «Basti considerare che il 43% della merce distribuita ci viene donata dalla Coop e l’8% dall’Agea, dunque sono a rischio oltre il 50% delle nostre forniture».

La campagna. Così è nata la campagna «Adotta una famiglia a poca distanza». «Con questo slogan chiediamo ai pratesi di aiutare i propri vicini di casa in difficoltà, – spiega il coordinatore Turrini – tutti conosciamo le adozioni a distanza di bambini che vivono nei Paesi del terzo mondo, ricordiamoci però che esistono anche realtà bisognose nel nostro territorio».

«Si tratta di una piccola solidarietà alla portata di tutti – dice l’assessore comunale ai servizi sociali Dante Mondanelli – ogni giorno tocco con mano le difficoltà di chi si rivolge al nostro assessorato. Il nostro impegno è quello di riuscire a garantire un tetto e del cibo a tutti. Per far questo – aggiunge – è fondamentale il lavoro di rete che stiamo facendo».

«I bisogni dell’Emporio sono necessari alla sopravvivenza delle persone – afferma Loredana Ferrara, assessore provinciale al sociale – e questo appello non può cadere nel vuoto. Inoltre rimango sorpresa dalla decisione dell’Unione Europea di non distribuire più gli alimenti dell’Agea. Spero che gli europarlamentari italiani si facciano sentire».

La Fondazione con Silvia Bocci ribadisce l’importanza di progetti come questo, «partecipare non significa solo rispondere a un grido d’aiuto ma innestare un circolo virtuoso che coinvolga tutti i soggetti del territorio, dalle istituzioni ai privati. Solo così – conclude Bocci – possiamo tamponare un disagio che speriamo sia solo momentaneo».

Quella lanciata dall’Emporio, con il supporto di tutti gli enti promotori, è una campagna di raccolta fondi per acquistare i prodotti necessari difficilmente reperibili: olio di oliva, pannolini, uova e carne di pollo. «Con 5 euro al mese, 60 all’anno possiamo permettere a una famiglia di avere un dignitoso carrello della spesa. Tutti possono contribuire: singoli, famiglie e associazioni», dice ancora Turrini.

Per contribuire. Per contribuire basta andare sul sito web emporio.prato.it e seguire le istruzioni per il pagamento con PayPal o carta di credito. Oppure tramite bonifico bancario (IT14 R05728 21501 490570001558), inserendo la causale «adotta una famiglia a poca distanza». Ricordiamo che queste donazioni sono deducibili.

Infine, ricordiamo che si può portare un’offerta libera anche presso la sede della Caritas diocesana, in via del Seminario, 36 (telefono 0574-32858).