Toscana

Prato, apre il «Bicipark» con sei disoccupati seguiti dalla Caritas

Da lunedì al sabato, dalle 8 alle 20, con una pausa di un’ora al momento del pranzo, sarà possibile lasciare in assoluta tranquillità la propria bici in viale Piave al civico 18, negli ambienti dell’oratorio di Sant’Anna. L’iniziativa ha trovato il plauso del Comune che da tempo intendeva incentivare l’uso della bici. «Abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto perché è in linea con le nostra idea di città – ha detto l’assessore comunale alla mobilità Filippo Alessi, presente all’inaugurazione insieme al vice sindaco Simone Faggi – ci piacerebbe che la bicicletta diventasse un mezzo di uso quotidiano per tanti pratesi, ma sappiamo che i troppi furti scoraggiano e allora ci piacerebbe che ci fossero dei depositi diffusi sul territorio, come questo Bicipark, in modo da poter parcheggiare in sicurezza».

Lo spazio, molto semplice ma ben organizzato, è gestito da sei persone in pettorina gialla, cinque uomini e una donna che vengono da esperienze diverse: c’è chi è padre e madre di famiglia, chi è vicino alla pensione e chi deve superare un momento difficile della propria vita. Tutti sono disoccupati ma hanno in comune la voglia di ripartire e di trovare un lavoro. Il loro servizio sarà sostenuto dalle offerte degli utenti (la custodia costa un euro al giorno) e da voucher finanziati da Insieme per la famiglia e dalla Caritas.

«Da tempo siamo impegnati in percorsi di formazione dedicati ai corretti stili di vita – ha spiegato Idalia Venco, direttore della Caritas e presidente di insieme per la famiglia – siamo convinti che promuovere la bicicletta sia una buona pratica per tutti e siamo felici di aver creato una opportunità di lavoro per alcuni utenti dei nostri Centri di ascolto che ci hanno chiesto una mano per trovare di nuovo posto nella società». Dello stesso avviso mons. Carlo Stancari, vicario episcopale per la pastorale, che ha benedetto il Bicipark e ha sottolineato quanto sia utile e costruttivo «riparare, riusare e riciclare in un mondo come il nostro dove siamo ormai abituati all’usa e getta; il rischio è che questa cultura possa valere anche per l’uomo. Questa iniziativa conferma come la Caritas non abbia solo una funzione assistenziale – ha concluso mons. Stancari – ma anche promozionale ed educativa per coloro che hanno bisogno».