Toscana

Prato, chirurghi ingegneri e odontoiatri impiantano mandibola in titanio

Si tratta di due pazienti, un uomo e una donna con un’età tra i sessanta e i settanta anni affetti da tumore del tratto testa collo, per il quale più della metà della mandibola era stata asportata.

Il primo paziente ad essere sottoposto all’intervento, circa due mesi fa, è stato l’uomo e successivamente, a distanza di quindici giorni la  donna.

Dopo l’impianto della mandibola, entrambe i pazienti hanno recuperato la simmetria del volto e adesso sono in grado di mangiare e deglutire normalmente senza la necessità di ausili recuperando anche una migliore qualità di vita.

La protesi di mandibola è in titanio, un materiale  compatibile con il corpo umano che riduce la possibilità di rigetto. La mandibola artificiale è stata realizzata con la tecnica virtuale 3D da un gruppo di ingegneri esperti in ricostruzione di un’azienda Piemontese leader in questo settore. Attraverso lo studio al computer delle immagini dello scheletro facciale del paziente, è stato possibile elaborare un modello personalizzato e quindi  ricostruire la nuova mandibola.

L’equipe di otorinolaringoiatria, diretta dal dottor Antonio Sarno è stata impegnata per ogni intervento quattro ore. Prima  è stata  impiantata  la mandibola in titanio e dopo un lungo lavoro sul modello computerizzato, gli odontoiatri  hanno potuto inserire i supporti per i denti artificiali in modo da ripristinare la funzione masticatoria.

«L’otorinolaringoiatria del Santo Stefano, ha sottolineato Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento delle specialità chirurgiche dell’AUSL Toscana Centro, ha già una elevata expertise ricostruttiva nei pazienti affetti da tumore del tratto testa-collo che sono stati operati per cancro alla lingua, mandibola e mascella. Questa nuova metodica di intervento eseguita in multi-step ha permesso, grazie  all’integrazione tra gli specialisti in otorinolaringoiatria e gli odontoiatri di eseguire anche  l’impianto dei denti senza che il paziente sostenga alcun costo. Sicuramente un grande sviluppo della tecnica ricostruttiva ed un successo per tutta l’equipe multidisciplinare».

«Il prossimo futuro del progetto con la tecnica 3D, aggiunge Antonio Sarno,  è quello di arrivare alla ricostruzione di altre parti statiche del corpo umano come naso ed orecchio e l’obiettivo finale che ci siamo posti è quello di ricostruire la laringe. Siamo i promotori e sviluppatori di questa metodica ricostruttiva che coinvolge giovani professionisti a livello interregionale. L’esito positivo di questi primi interventi rafforza ancora di più la nostra convinzione di sviluppare ulteriormente il progetto».