Toscana

Prato, ecco le aziende vincitrici del Premio Santo Stefano

Il premio, chiamato anche «Stefanino d’oro», è promosso da Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato per quelle imprese del distretto, non solo tessile, che si sono contraddistinte per la salvaguardia e l’incremento dei posti di lavoro e per l’innovazione, nel rispetto rigoroso dell’etica d’impresa e della legge. Il premio, ideato nel 2010 da Giovanni Masi, noto come il «cenciaiolo di Prato» e poi fatto proprio dalle principali istituzioni pratesi, vuole essere un riconoscimento di carattere morale e non economico per quelle aziende che con i loro atteggiamenti virtuosi hanno messo a disposizione del distretto le proprie capacità tecniche culturali per una economia più solidale.

Il comitato promotore, formato da un rappresentante per ogni ente, ha così scelto la Apollo spa, che produce tessuti per il rivestimento interno di auto, treni, bus, aerei e navi, la Campaiolo srl, che opera nel settore meccano-tessile e la T.T. Tecnosistemi, azienda specializzata nel campo dell’innovazione informatica.

Il conferimento del premio avverrà sabato primo febbraio 2014 nell’ambito di una cerimonia pubblica che come lo scorso anno si terrà nell’auditorium della nuova sede della Camera di Commercio. In questa occasione verranno anche rese pubbliche le motivazioni del premio.

L’ospite d’onore sarà il ministro della Coesione territoriale, Carlo Trigilia, al quale i promotori hanno chiesto di tenere una relazione su Prato a partire dai temi dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico. Trigilia, sociologo di origini siciliane, è docente universitario a Firenze e al Polo universitario pratese, è un esperto di progettazione dello sviluppo locale e di pianificazione strategica delle città. Gli anni passati sono stati ospiti Renato Brunetta, allora ministro della Funzione Pubblica, e gli economisti Riccardo Varaldo e Gianfranco Viesti.

La realizzazione dei premi è stata affidata all’artista pratese Gabriella Furlani, già autrice delle statuette della seconda edizione. Si tratta di vere e proprie opere d’arte, pezzi unici in pietra, bronzo e plexiglas, dove campeggia la scritta: «coscienza, conoscenza e innovazione», le tre parole che rappresentano il motto dello «Stefanino».