Toscana

Prato, in piazza il 1° Maggio: «La sicurezza è il cuore del lavoro»

La segretaria della Cgil, Susanna Camusso, lo dice dal palco di piazza del Duomo: «In un mondo pieno di sensori e di tecnologia, possibile che non si possa mettere un sensore di allerta all’interno di un silos per segnalare la presenza di gas?». Proprio di investimenti seri, anche in strumentazioni, oltre che di nuove politiche per la sicurezza, i tre segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno domandato l’adozione durante la manifestazione nazionale tenutasi a Prato per il primo maggio. I numeri, d’altro canto, lo dicono chiaro in tutta la loro gravità: 1000 morti all’anno in Italia sui luoghi di lavoro. «La sicurezza è il cuore del lavoro» è stato lo slogan dell’evento che ha visto convenire in città circa cinquemila manifestanti (secondo le stime degli organizzatori) da ogni parte d’Italia. Una scelta non casuale, quella di Prato, città da sempre del lavoro, città crocevia delle sue dinamiche più attuali, ma anche di ferite gravi alla sicurezza: il ricordo non può non andare alla tragedia di «Teresa moda», del dicembre 2013 e al più recente incidente mortale a Vaiano, dell’agosto scorso. Lavoratori orientali, ma anche incidenti più o meno gravi a operai italiani, tutti ricordati con il loro nome dal sindaco Biffoni nel primo degli interventi dal palco.

Il corteo ha preso le mosse da piazza Mercatale, in testa i tre segretari nazionali confederali: Susanna Camusso, appunto, Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil). La manifestazione ha avuto il proprio culmine in piazza Duomo, dove era stato allestito il palco per i discorsi conclusivi. Il sindaco Biffoni, nel portare il proprio saluto, ha ricordato le parole di papa Francesco, pronunciate dal Pulpito di Donatello il 10 novembre 2015: «Un lavoro degno», fondamentale per la vita di ognuno. Papa che è stato citato anche da Annamaria Furlan che ha pronunciato un «no» deciso contro il lavoro festivo; nelle parole del segretario nazionale Cisl risuona un impegno, sempre ribadito, contro la povertà e la guerra.

Le leggi ci sono, pur migliorabili – è stato detto più volte -, ma ci vuole una rinnovata volontà di tutti che deve rimettere al centro del lavoro il tema della sicurezza. «Rapidità e risparmio, spesso invocate come un mantra – ha detto Camusso – nascondono invece spesso un nuovo sfruttamento».

Inevitabilmente il riferimento è andato anche alle vicende politiche nazionali. «È urgentissima – ha detto Furlan – la formazione di un nuovo governo. Ci sia senso di responsabilità della politica», «rispetto a quello che sta avvenendo nel mondo, perché l’Europa e l’Italia devono avere un ruolo importante nella costruzione della pace» e rispetto alle questioni del Paese «per rilanciare le politiche di crescita, di sviluppo e del lavoro».

Ai sindacati aveva inviato un saluto il vescovo di Prato, mons. Franco Agostinelli.