Toscana

Prato, nuova struttura di servizi per la Fondazione Opera Santa Rita

Inaugurata la nuova struttura dell’Opera Santa Rita nei locali dell’ex convento dei Cappuccini: questa mattina alle ore 10 uno dei giovani seguiti dai servizi della Fondazione Onlus ha tagliato il nastro dei nuovi ambulatori di via Salita dei Cappuccini 1, a Prato.

Una sede più funzionale, completamente ristrutturata, con ampio giardino e su due piani, in cui trovano spazio gli ambulatori per il sostegno all’autismo e alla logopedia, gli uffici gestionali e un centro diurno. Inoltre sono presenti sale riunioni, saloni e spazi per la formazione. La struttura è stata affidata in comodato d’uso gratuito alla Fondazione dai padri cappuccini, che sono proprietari dell’ex convento e lo abitavano fino al 2012, quando lo hanno lasciato dopo quattro secoli di presenza a Prato. La storica sede del Santa Rita, in piazza San Rocco – risultata troppo piccola con l’incremento delle attività – non verrà abbandonata. Vi troveranno spazio un centro diurno per bambini autistici e rimarrà un semiconvitto per soggetti con grave disagio sociale.

Presente all’inaugurazione il vescovo Franco Agostinelli, il ministro provinciale dei Cappuccini, frate Stefano Baldini, l’amministrazione comunale con il sindaco Matteo Biffoni, il vicesindaco Simone Faggi, l’assessore al sociale Luigi BiancalaniMarco Armellini e il direttore della Società della Salute Michele MezzacappaNicola Ciolini, il vicario del Prefetto di Prato Livia Benelli.

La Fondazione si occupa di sostegno a uomini e donne con autismo da oltre vent’anni, con 52 operatori dalle più svariate professionalità, formati per accompagnare utenti di tutte le età (al Santa Rita il paziente più giovane ha 21 mesi e il più attempato 57 anni). 112 le persone con autismo attualmente in carico ai medici, 17 i progetti attivi tra interventi nelle scuole dell’infanzia, psicoterapia per adulti, iniziative di inserimento nei contesti di vita e molto altro ancora. Ma il Santa Rita non si occupa solo di autismo: sono circa 350 le persone seguite, con problemi di tipo sociale, psicologico e con disabilità di vario tipo.

Fondamentale il rapporto di collaborazione sia con la Asl che con le istituzioni pubbliche: «Senza il Santa Rita – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni – saremmo in difficoltà, perché ciò che qui viene fatto rappresenta un segno di cura per tutta la nostra comunità. La Fondazione ogni giorno lavora con dedizione sul territorio, svolgendo un servizio prezioso». Gli fa eco il vicario del Prefetto, Livia Benelli: «Fondamentale il lavoro del Santa Rita e la sua accoglienza», riferendosi anche alla più recente attività della Onlus, ossia la gestione di oltre duecento richiedenti asilo che giungono nel nostro territorio. «Un servizio, questo, di cui siamo veramente orgogliosi – dice Roberto Macrì, presidente di Opera Santa Rita – perché dove ci sono persone in difficoltà noi cerchiamo di esserci. Siccome questi uomini e queste donne fuggono dalla guerra e dalla disperazione, noi dobbiamo aiutarli e dobbiamo assicurar loro una speranza».

Assistenza sempre più a tutto tondo, insomma, che grazie a questa nuova struttura potrà essere fornita a un numero di utenti sempre maggiore e con servizi più consoni alle necessità. «Una grandissima soddisfazione – evidenzia il vescovo, mons. Franco Agostinelli – perché un edificio destinato all’abbandono è stato affidato al Santa Rita, vi è stato fatto un lavoro egregio e qui si svolgerà un’opera di eminente funzione sociale. Non possiamo che essere soddisfatti e ringraziare chi ha contribuito». Dal segretario generale del Santa Rita, Renza Sanesi, un grande ringraziamento a tutti i tecnici e ai manifattori che hanno lavorato assiduamente per la ristrutturazione dell’ex convento.