Toscana

Prato, sabato 6 febbraio la consegna del premio Santo Stefano

Questa mattina, giovedì 4 febbraio, il Comitato promotore del Premio, formato da Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, ha presentato alla stampa la cerimonia di premiazione.

«Il Premio Santo Stefano conferma come Prato riesca ad eccellere in vari settori e non soltanto nel tessile – ha detto il presidente della Camera di Commercio Luca Giusti –, e questo avviene sia per la qualità del prodotto che per il modo con cui viene realizzato. È un bene che in un momento come questo, nel quale la città trasmette immagini che non la rappresentano, si riesca a far conoscere il nome di imprenditori pratesi che riescono a operare e ad eccellere in modo onesto».

Per la Diocesi era presente il vicario generale monsignor Nedo Mannucci: «lo Stefanino per noi è quanto mai importante perché ci aiuta a non distorcere l’immagine della città. Le aziende che andremo a premiare sabato rappresentano il tessuto reale di Prato. Siamo a tre mesi dalla visita in città di Papa Francesco – ha osservato il Vicario – e proprio il Santo Padre dal pulpito ci ha richiamato al lavoro degno. Ecco, oggi possiamo ridestare la speranza mostrando e premiando coloro che si impegnano a rispettare l’uomo con il lavoro».

L’assessore comunale allo sviluppo economico Daniela Toccafondi ha sottolineato come «una delle finalità del premio sia quella di porre l’attenzione sugli elementi positivi del distretto. E ce ne sono eccome! Anche quest’anno al Comitato sono arrivate 21 segnalazioni, tutte aziende meritevoli dello “Stefanino”, senza dimenticare gli altri nominativi segnalati nelle edizioni passate. Il nostro distretto – ha concluso l’Assessore – non ha mai anteposto le regole del profitto alla valorizzazione della persona umana. Possiamo dirlo: a Prato c’è il primato dell’uomo sull’economia».

Per la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato era presente Paolo Sanesi: «Pur nelle difficoltà che sta incontrando in questo ultimo periodo, la Fondazione continua a sostenere il Premio e le sue finalità. Tra i nostri scopi c’è proprio quello di mantenere il territorio a livelli alti e lo Stefanino va proprio in questa direzione».

Presente Paola Tassi in rappresentanza della Provincia, «quest’anno sono premiate aziende del comprensorio pratese – ha detto la Consigliera – e ci fa piacere sottolineare come Prato intenda il suo distretto e il suo territorio in modo ampio, solo così potremo spaziare e avere occasioni di affermazione in vari settori, dal tessile all’agricoltura».

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Vittorio Contini Bonacossi, titolare insieme ai suoi familiari della Tenuta di Capezzana, una delle tre aziende vincitrici del Premio. «Non appena saputa la notizia dello “Stefanino” abbiamo avuto una grande emozione – ha commentato Contini Bonacossi – nella storia della nostra attività abbiamo ricevuto molte attestazioni di merito, ma riguardavano tutte la qualità del nostro vino o dell’olio, per la prima volta, e ci fa molto piacere, ci viene riconosciuta la serietà e l’impegno nel lavoro. Ne siamo molto fieri».

Le aziende vincitrici. Ricordiamo le tre aziende che si sono aggiudicate il «Premio Santo Stefano» 2015-2016 per la tenuta e il rilancio del lavoro a Prato. Si tratta di Fratelli Bacciottini, con sede a Montemurlo, azienda che ha competenze nella finitura post stampa ed è specializzata nella realizzazione di cabine sterili per la produzione di farmaci; la Filati Be.Mi.Va., che si trova a Capalle nel Comune di Campi Bisenzio, ma da oltre 50 anni è una delle protagoniste dell’evoluzione del distretto tessile pratese e la Tenuta di Capezzana a Seano, nel Comune di Carmignano, una delle aziende vinicole più antiche della Toscana, la prima del settore ad essere insignita del Premio.

I riconoscimenti saranno consegnati da monsignor Franco Agostinelli, dal sindaco Matteo Biffoni, dal presidente della Camera di Commercio Luca Giusti e dalla presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Fabia Romagnoli.

Gli Stefanini 2015-2016. Gli Stefanini di questa sesta edizione sono stati realizzati dall’artista pratese Gabriella Furlani, già autrice dei premi in altre tre occasioni. Si tratta di opere esclusive, nelle quali sono raffigurati Santo Stefano, la palma e il sasso, simbolo del suo martirio e la Cintola della Madonna che avvolge il tutto come a proteggere lo sbocciare e la crescita del fiordaliso, fiore dello stemma della città di Prato e del suo territorio, con i suoi petali che ne fanno da base.

L’ unione di materiali diversi, antichi e moderni, simboleggiano inoltre la necessità, per la crescita del lavoro nel nostro territorio, dell’unione dei valori della «Coscienza, della Conoscenza e dell’ Innovazione», evidenziati  anche nelle scritte presenti sui petali.

Le quattro sculture, pezzi unici, sono stati realizzati dall’artista con la tecnica della cera persa e fusi in bronzo nella Fonderia Salvadori di Pistoia, con l’aggiunta di sasso di fiume Bisenzio e plexiglas. La foglia d’oro a 22 carati, impreziosisce ed illumina le forme del Premio, chiamato anche per questo «Stefanino d’oro».

Il Premio Santo Stefano. Il Premio Santo Stefano è il riconoscimento istituito per valorizzare le aziende che si sono contraddistinte per la tenuta e il rilancio del lavoro a Prato. L’iniziativa è promossa da Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, che hanno inteso sottolineare come la cultura e l’operosità del distretto pratese è ancora capace di fare impresa in modo etico e rispettoso dei valori del lavoro e della concorrenza.

L’idea, lanciata nel 2010 da Giovanni Masi, il noto «cenciaiolo di Vergaio», venne raccolta subito dall’allora vescovo Gastone Simoni che decise di estenderla alle istituzioni cittadine. Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato si sono fatti promotori del premio, chiamato amichevolmente «Stefanino d’oro», alla stregua del famoso «Ambrogino» milanese.

In sei edizioni il Premio è andato a 26 aziende del distretto produttivo di Prato. Di queste 17 sono del comparto tessile, mentre le altre sono impegnate in diversi settori: alimentare, edile, elettronica e hi-tech, cosmetico e meccanico.