Toscana

Prima casa, il contributo che scontenta tutti

di Simone PitossiFamiglia e coppie di fatto sempre al centro del dibattito. Prima la questione (ancora aperta) della definizione di famiglia nella bozza di Statuto regionale. Poi la proposta di legge nazionale (presentata da Pieraldo Ciucchi) approvata dal Consiglio regionale. Ora, il bando regionale che ripartisce i contributi del Governo nazionale stanziati per l’acquisto della prima casa. Ques’ultimo provvedimento – dopo essere stato fermo per un po’ di tempo – è stato approvato a maggioranza dalla prima commissione consiliare dopo una lunga mediazione. Non hanno partecipato al voto i rappresentati del centrodestra, mentre Rifondazione comunista si è astenuta. E a gennaio l’esame del bando passerà all’assemblea.

Il Governo nazionale stabilisce che il contributo vada alle giovani famiglie sposate. In Regione è stata cercata una prima mediazione. Che non è stata sufficiente. Infatti, il bando – proposto dalla Giunta – è stato cambiato rispetto alla formulazione originale. Il contributo per l’acquisto della prima casa rimane identico: a fondo perduto vengono erogati fino a 15 mila euro; la Regione si impegna poi a integrare le garanzie ipotecarie fino a un massimo di 70 mila euro. A essere cambiate sono le condizioni dei beneficiari. Nella prima versione il contributo veniva erogato alle coppie di fatto conviventi con un figlio e alle giovani famiglie sposate. Nella versione approvata in commissione entrambe le situazioni – famiglia sposata e coppia di fatto – devono avere un figlio o una gravidanza in atto. Il risultato? Se la prima formulazione era stata fermata in commissione, questa seconda è passata. Ma scontenta un po’ tutti sia nella maggioranza che nelle fila dell’opposizione. Anche per motivi diversi.

Gianluca Parrini (Margherita) non ha dubbi. «Capisco – spiega il consigliere regionale – la necessità di individuare una mediazione sui beneficiari della deliberazione in favore dell’acquisto della prima casa per le giovani coppie. Ma la soluzione approvata dalla commissione mi lascia, però, alquanto perplesso. Essenzialmente perchè, in questo modo, alla fine si discriminano le coppie sposate senza figli alterando lo spirito del finanziamento statale immaginato per favorire l’acquisto dell’abitazione principale per le giovani coppie. Non volendo penalizzare le coppie di fatto alla fine si penalizzano le coppie regolarmente sposate».

Sulla stessa lunghezza d’onda Lorenzo Zirri, capogruppo di Forza Italia. «Il ritardo con cui la Regione ha varato il bando – spiega – mette in evidenza i preoccupanti limiti di governo della giunta Martini. Il bando comunque non è in sintonia col decreto ministeriale dello scorso aprile, che limitava i fondi alla famiglia intesa secondo l’articolo 29 della costituzione, cioè quella fondata sul matrimonio, sia esso civile o religioso». Infine, Pieraldo Ciucchi, capogruppo dello Sdi, che critica il provvedimento perché «quello che doveva essere un contributo alle giovani coppie per l’acquisto della casa è diventato un sostegno alla natalita».

«C’è da chiedersi – conclude Ciucchi – quale tipo di trattamento sarà riservato a quelle coppie che in attesa di figli al momento della presentazione della domanda per accedere al contributo dovessero perdere il bambino nel corso della gravidanza o addirittura decidessero di abortire nei primi tre mesi, come previsto dalla legge sull’aborto. l le finalitàAgevolare l’acquisto della prima casa. Il contributo che arriva dal Governo nazionale e che la Regione ripartisce ammonta a quasi 6 milioni di euro. Il Governo, nel decreto, stabilisce che il contributo vada alle famiglie «di cui all’art. 29 della Costituzione» ovvero a quelle sposate. Per non parlare poi di quelle coppie che non possono avere figli». • I beneficiariLa Regione ha stabilito che siano le famiglie e le coppie con uno o più figli a carico (di età non superiore a 6 anni) o che siano in attesa di un figlio. • I requisitiEntrambi i componenti non devono avere superato l’età di 38 anni. Devono avere percepito un reddito complessivo nell’anno precedente alla presentazione della domanda non superiore a 34 mila euro. Non devono essere proprietari di altro alloggio adeguato nel territorio nazionale. • Il contributoSulla spesa di acquisto è concesso un contributo a fondo perduto (15% del totale) fino a 15 mila euro. La Regione integra poi la garanzia ipotecaria fino a 50 mila euro che può essere estesa fino a 70 mila euro nel caso di lavoratori atipici.