Toscana

RAPPORTO LEGAMBIENTE: 21% FIUMI MALATI; E’ BOOM ILLEGALITA’: 4 REATI AL GIORNO, MAGLIA NERA AL LAZIO

Fiumi italiani gravemente malati e nelle mani della criminalità fluviale, abbandonati a se stessi e terra di nessuno per anni. Così il 21% oggi risulta sotto la soglia di sopravvivenza mentre sono 4 gli illeciti al giorno registrati ai danni dei corsi d’acqua per un totale di 5.000 reati dal 2003 al 2005 con Lazio, Abruzzo e Toscana sul podio dell’illegalità. Male i fiumi più lunghi. In sofferenza Tevere, Reno, Arno e Simeto. Pesca illegale, sversamento di sostanze inquinanti, mancata depurazione, furto di ghiaia e inerti dagli alvei e abusivismo edilizio lungo le sponde alcuni dei principali nemici degli ecosistemi fluviali.

Questo l’allarme lanciato da Legambiente e Corpo Forestale dello Stato nel dossier “Fiumi informa” che contiene dati inediti sullo stato di salute dei fiumi made in Italy. Sono stati 117.000 i controlli effettuati dai forestali e quasi 68.000 su persone; identificati e denunciati più di 700 “criminali fluviali”, 7 gli arresti. Quasi un milione e 400 mila euro notificati per illeciti amministrativi lungo i fiumi e i laghi, con più di 4.000 multe effettuate dal Corpo forestale dello Stato nelle acque interne dal 2003 al 2005. “Dobbiamo restituire all’acqua il suo valore sociale e preservarla in modo adeguato – ha detto il sottosegretario alle Politiche Agricole, Guido Tampieri – e per fare questo ci vuole anche un’attenzione di carattere finanziario”. “La compromissione dei corsi d’acqua – ha aggiunto Tampieri – non è solo qualitativa ma anche quantitativa. Bisogna in tal senso preservare il minimo flusso vitale per la vita biologica. Serve inoltre un’azione di polizia ambientale sorretta da un impegno a diffondere la giusta cultura”.

“Per la Forestale difendere i corsi d’acqua dalle continue aggressioni dell’illegalità – ha affermato il capo del Corpo Forestale, Cesare Patrone – non può che rappresentare una delle nostre priorità, anche per l’estrema delicatezza di questi ambienti”. “I fiumi sono ancora troppo spesso considerati una terra di nessuno – ha detto il presidente di Legambiente, Roberto della Seta – a volte un vero e proprio far west dove cittadini incivili, amministrazioni poco attente, ma anche la criminalità organizzata, si accaniscono contro l’ambiente”. Necessario quindi introdurre i reati contro l’ambiente nel codice penale, ha sottolineato Della Seta. In merito ai numeri, tra il 2003 e il 2005 sono stati accertati 4.053 amministrativi e 991 penali. Nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana la situazione più pesante per i fiumi, con rispettivamente 870, 848, 476 illeciti accertati solo dal Corpo forestale dello Stato nell’ultimo triennio. E la salute? Il 21% dei fiumi nazionali risulta malato.

Nel Lazio la situazione più pesante, con il 48% nettamente in sofferenza. Seguono Sardegna e Sicilia (male il 41%) ed Emilia Romagna (37%). Tra i 20 più grandi fiumi che attraversano l’Italia per quasi 5.000 chilometri, bollino rosso al Simeto in Sicilia, con solo il 20% delle acque qualitativamente positiva, al Reno che attraversa Toscana ed Emilia (66% negativo) e dell’Arno (44%). Grave anche la situazione in cui versa il Tevere con un terzo delle stazioni di monitoraggio che segnalano una qualità delle acque che non raggiunge la sufficienza. Situazione che può avere serie ripercussioni sulla salute umana e sull’economia zootecnica su cui molte comunità vivono, come è emblematicamente e drammaticamente accaduto nel Lazio sul fiume Sacco.

A questo si aggiunge il comportamento incivile di troppi cittadini che trasformano i preziosi corsi d’acqua in vere e proprie pattumiere. E così per attirare la massima attenzione, oggi da Roma sulle sponde del Tevere parte la tre giorni di “Fiumi Informa”, la campagna nazionale di Legambiente e Corpo forestale dello Stato contro l’illegalità sui fiumi. La grande festa dei fiumi continua sino a sabato 3 giugno lungo 30 aste fluviali dal sud al nord del Paese. Dal Po al Piave, dal Sacco al Garigliano, dall’Arno al Chienti sino al Neto e al Basento, saranno organizzate visite a piedi, in bicicletta, a cavallo e in canoa per riscoprire i fiumi. (ANSA).