Toscana

RICERCA, CONVENZIONE TRA REGIONE E UNIVERSITA’ DI FIRENZE: AL VIA PROGETTI PER OLTRE 7 MILIONI DI EURO

L’ateneo fiorentino potrà destinare 7 milioni e 400 mila euro a 18 progetti di ricerca nei campi delle scienze socio economiche ed umane e per la partecipazione di giovani ricercatori ad attività congiunte, università-imprese. Ad attivare il finanziamento da parte della Regione, che attinge per questo alle risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo, le prime due convenzioni firmate stamani dall’assessore alla ricerca Eugenio Baronti e dal rettore dell’Università di Firenze Alberto Tesi. Le due convenzioni si riferiscono l’una ad un progetto finanziato dal Fesr (Abitare mediterraneo) per oltre 3 milioni di euro, l’altra ad un progetto finanziato dal FSE per lo sviluppo di produzione e distribuzione di energia elettrica da fonte geotermica (400 mila euro). Ma se questi sono i primi ad arrivare al traguardo, è solo questione di giorni per la partenza di altri 16 progetti, che interessano tutti l’ateneo fiorentino e che la Regione finanzia con le due differenti procedure (Fesr e Fse, gestite dalla direzione generale politiche formative, beni e attività culturali). «Grazie a questi due importanti filoni di finanziamento – spiega l’assessore Baronti – abbiamo deciso, insieme all’Università di Firenze, di promuovere fra gli altri il grande progetto di ricerca per lo studio dell’architettura e del disegno industriale per il contenimento dei consumi energetici Abitare mediterraneo, recentemente presentato alla manifestazione Green Days oltre a una serie di studi di fattibilità per la messa a punto di tecnologie per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali. Questi, come gli altri progetti approvati, hanno un duplice valore: da una parte favoriscono la ricerca e l’innovazione e promuovono uno sviluppo qualifica to in settori cruciali per lo sviluppo della nostra regione come la sostenibilità ambientale e la tutela dei beni culturali». In particolare la partecipazione dei ricercatori alle attività di ricerca sarà assicurata grazie al Fondo sociale europeo che consentirà l’erogazione di 25 borse di studio di durata pluriennale. Oltre a perfezionare la propria formazione facendo nuove esperienze, i giovani con laurea magistrale o dottorato conseguiti da non più di otto anni, potranno essere almeno parzialmente impiegati all’interno delle aziende coinvolte nei progetti. L’importo delle borse è elevato, circa 50 mila euro l’anno. «Avremmo voluto finanziare assunzioni a tempo determinato da parte delle Università per assicurare condizioni accettabili ai giovani ricercatori – ha ricordato l’assessore – ma non ci è stato possibile perchè l’autorità di gestione del Fse non ha ammesso que sta spesa. Abbiamo così deciso di mettere a disposizione dei giovani una importante opportunità di arricchimento professionale e nuovi sbocchi occupazionali nella ricerca privata. E’ la ricerca privata, infatti, quella che deve crescere maggiormente in Toscana e in Italia. I giovani devono poter vivere l’atmosfera, apprendere i linguaggi e comprendere le esigenze delle imprese». Le altre attività di ricerca che partiranno a breve nell’ateneo fiorentino (che saranno attivate da altrettante convenzioni), affrontano, sempre nella forma di progetti congiunti fra Università e imprese, diverse problematiche: dalla salvaguardia dell’ambiente all’esplorazione dello spazio, dalle geotecnologie all’uso razionale dell’energia, alle scienze gestionali e dell’organizzazione. Si tratta di ricerche industriali e di sviluppo sperimentale, capaci di promuovere nuovi modelli di sviluppo e nuovo trasferimento tecnologico in settori di ricerca impo rtanti per lo sviluppo regionale, di consolidare conoscenze, competenze e capacità. L’assessore Baronti ha poi ricordato che quelle realizzate nell’ateneo fiorentino si inseriscono in un complesso di iniziative a livello regionale che hanno permesso di finanziare 53 progetti per un totale di 29,5 milioni di euro. Ulteriori risorse, provenienti dal Fondo per le aree sottoutilizzate, saranno presto rese disponibili (ulteriori 12,8 milioni di euro per gli stessi ambiti disciplinari di ricerca) grazie ad un bando in corso di pubblicazione. (cs-Barbara Cremoncini )