Toscana

ROSSI, DIVIETO EDIFICAZIONI IN AREE A RISCHIO IDROGEOLOGICO

(ASCA) -  Stop a nuove costruzioni nelle aree della Toscana ad alto rischio idrogeologico. è quanto prevede una legge approvata dalla giunta regionale e ora passata all’esame del Consiglio. La legge (che arriva dopo gli ultimi eventi alluvionali che hanno colpito Lunigiana e Isola d’Elba) prevede il divieto di nuove edificazioni o trasformazioni morfologiche negli alvei, nelle golene, sugli argini e nelle fasce laterali per una larghezza di dieci metri dall’esterno dell’argine. Vietati anche i cosiddetti ‘tombamenti’ dei corsi d’acqua, ma anche gli interventi che comportino il restringimento o la rettificazione dell’alveo, impermeabilizzazioni del fondo nonché trasformazioni che possano ostacolare il deflusso delle acque. Il provvedimento riguarda 793 km quadrati, cioé il 4,26% del territorio regionale e il 7,13% delle aree pianeggianti. Erano norme, ha spietato il governatore Enrico Rossi, che già c’erano ma che erano aggirabili anche con interventi di cosiddetta ‘messa in sicurezzà. “A partire da una certa data, spero che l’approvazione del Consiglio arrivi entro l’anno, nelle zone ad alto rischio idrogeologico non si edificherà più e non si potranno aggirare le norme – ha precisato Rossi -. Se il governo nazionale e il parlamento seguissero questo esempio non si potrebbe costruire più nelle zone ad alto rischio idraulico e si farebbe un notevole passo avanti”. Previste sanzioni rilevanti per i trasgressori. Rossi, che ha presentato il provvedimento insieme agli assessori all’urbanistica e all’ambiente Anna Marson e Anna Rita Bramerini, ha anche precisato che “troveremo in Consiglio una clausola che salvaguardi chi è già al livello del rilascio della licenza”.