Toscana

Regione: trenta milioni per lavoratori in difficoltà, bonus bebè, famiglie numerose e figli disabili

Un pacchetto di misure sperimentali per tre anni, fino al 2015, che sarà finanziata con 30 milioni, a cui se ne aggiungono altri 5 destinati al fondo per la non autosufficienza (che sale dunque da 80 a 85 milioni, nonostante i tagli del governo) ed un altro milione e mezzo per la rinegoziazione di mutui. La giunta ha convocato per giovedì una seduta straordinaria per approvare la proposta di legge, che già venerdì 26 luglio, con un’altra seduta straordinaria, sarà discussa dal Consiglio regionale.

«Abbiamo voluto accelerare i tempi il più possibile – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi – in modo che a settembre i cittadini possono rivolgersi ai sindacati o ai Comuni per avviare le domande e ricevere i primi contributi». Qualche dettaglio, nel passaggio dalla giunta al Consiglio, potrà cambiare. Rossi mette le mani avanti. Queste al momento sono comunque le misure in campo.

Ci sono bonus per i nuovi nati – si ragiona di 700 euro per ogni bambino che nascerà tra il 2013 e il 2015 – e bonus per le famiglie già numerose che contano almeno quattro figli a carico. L’ipotesi è un sostegno annuale di 700 euro, a cui se ne aggiungeranno altri 170 per ogni altro figlio oltre il quarto. Sono previsti prestiti fino a 3000 euro e zero interessi, da restituire in tre anni, per chi non riscuote lo stipendio da due mesi. Ci sono infine bonus per le famiglie con uno o più figli gravemente disabili: 700 euro l’anno per ciascuno, se con meno di 25 anni.

Naturalmente bonus e contributi saranno erogati tenendo conto della ricchezza e disponibilità economica delle famiglie. L’idea è di fissare un tetto a 24 mila euro l’anno da calcolare con l’Isee, l’oramai diffuso indicatore in grado di armonizzare reddito e patrimonio di nuclei familiari diversi per dimensione. Il reddito Isee non è la somma dei redditi e il tetto non è basso. Prendiamo il caso di una famiglia con marito e moglie che lavorano e un imponibile Irpef tra 50 e 60 mila euro l’anno, ovvero un paio di stipendi attorno a 1500 euro al mese. Se hanno due figli piccoli, una casa di proprietà e un mutuo da pagare da 200 mila euro, pur con 20 mila euro di risparmi in banca ci rientrerebbero. Per i bonus per i nuovi nati, le famiglie numerose e quelle con figli disabili occorrerà anche essere residenti in Toscana al 1 gennaio dell’anno per cui si chiede il contributo.

«In questo silenzio della politica nazionale – commenta il segretario regionale del Cisl Riccardo Cerza -, in Toscana, a partire dal nostro Congresso regionale a inizio maggio, abbiamo chiesto un impegno forte e concreto alla Giunta regionale e, insieme agli altri sindacati e al Governatore Rossi, abbiamo costruito un intervento concreto verso le lavoratrici, i lavoratori e le famiglie in difficoltà. E’ un piano di interventi che coprono tutte le situazioni di difficoltà della società toscana e danno un messaggio di speranza per le famiglie che hanno il coraggio del futuro, mettendo al mondo un nuovo figlio. Un piano voluto dal sindacato e dalla Regione, costruito insieme, con una logica concertativa e di piena sussidiarietà, perché siamo convinti che le risposte alle persone si danno sul territorio e non centralizzando tutto. Per questo metteremo, in maniera gratuita, a disposizione dei lavoratori e dei cittadini toscani tutte le nostre sedi per accompagnarli nella fruizione di questi benefici. E’ una manovra di contrasto al disagio sociale – conclude Cerza – che da risposte a tutti i gridi di allarme, a quelli reali di chi è in difficoltà, ma anche a quelli demagogici e populisti di chi in questi giorni va paventando il rischio di un’esplosione sociale in autunno, senza però impegnarsi e sporcarsi le mani per trovare soluzioni».

Ecco alcune delle misure nel dettaglio.

Microcredito per lavoratori in difficoltà – Oltre diciannovemila persone in Toscana non riscuotono da più di due mesi lo stipendio. Magari è stato loro riconosciuto nel frattempo la cassa integrazione in deroga o qualche altro ammortizzatore sociale. Ma anche quei soldi ancora non sono arrivati. E’ una delle tante facce della crisi. Da settembre quei lavoratori potranno rivolgersi gratuitamente ai centri servizio dei sindacati, che gratuitamente si occuperanno dell’istruttoria, e con quel modulo presentarsi in banca: da quelle banche, che Rossi spera numerose, che firmeranno l’accordo che seguirà. Gli interessi infatti li pagherà la Regione: per prestiti fino a 3.000 euro in tre anni. E la Regione si occuperà anche della garanzie. Si calcola che con 5 milioni, tanti ne saranno all’inizio stanziati per questa misura, potrebbero essere attivati prestiti per 20 milioni di cui potrebbero beneficiare in 10 mila. «Un’iniziativa – annota Rossi – che si somma al prestito sociale già finanziato con 5 milioni, dove sono le associazioni del terzo settore e non le banche a venire in soccorso di chi si trova in difficoltà per ripartire. In cento hanno presentato una cinquantina di progetto e i primi venti sono già pronti a partire».

Famiglie numerose – Sono soprattutto le famiglie numerose ad essere più esposte al rischio di povertà. L’ultimo rapporto Istat parla chiaro. La Regione garantirà un sostegno di 700 euro, per ogni anno da qui al 2015, per chi ha almeno quattro figli a carico: altri 170 si aggiungeranno per ogni altro figlio oltre il quarto. Numeri alla mano e provando a fare una proiezione sul reddito Isee (il tetto rimane 24.000 euro), sono circa 3.100 famiglie che in Toscana si trovano nella situazione di poter chiedere il contributo. La famiglia più numerosa conta addirittura quattordici figli. Per la Regione significa una spesa di 2 milioni e 400 mila euro.

Figli disabili – Per le famiglie che hanno un figlio gravemente disabile sono previsti 600 euro l’anno per ciascuno. Anche in questo caso vale il tetto di 24.000 euro l’anno di Isee. Sono circa 7.200 casi in tutta la Toscana. La spesa prevista è 5 milioni.

Bonus bebè – Tra le tante conseguenze che la crisi economica ha avuto c’è anche quella di una battuta di arresto sulle nascite. Nel 2008 se ne erano registrate 33.610 in tutta la Toscana, nel 2012 sono state 31.126. C’era stata una ripresa nel 2010, quando la speranza di una veloce uscita dalla crisi era ancora alta. Poi il crollo, con quasi il 10 per cento in meno. Per tutti i nuovi nati la Regione staccherà un assegno da 700 euro, a patto che la famiglia abbia un reddito Isee non superiore a 24 mila euro: nel 2012 sarebbero stati 17.000. L’assegno sarà riconosciuto ai bambini nati dallo scorso 1 gennaio, di qualsiasi nazionalità siano purché la madre fosse già residente in Toscana. Conclude Rossi: «Assieme ai servizi offerti dai territori, come gli asili nido che coprono in Toscana il 32 per cento della domanda potenziale, la percentuale più alta in Italia rispetto ad una media del 19 per cento, è un contributo concreto per la ripresa e la crescita». La Regione prevede di spendere 12 milioni.