Toscana

Ritorna la festa dei piccoli comuni

DI MARCO LAPISono ben 165 i comuni toscani che domenica 21 maggio partecipano all’ormai affermatissima festa della Piccola Grande Italia, promossa da Legambiente in collaborazione con Enel, Coldiretti e Regione Toscana: 165 su 287, ma se si guarda alle dimensioni dovremmo dire 165 su… 141! Le adesioni infatti sono andate addirittura al di là del numero dei piccoli comuni propriamente detti presenti a livello regionale. Per il terzo anno, quindi, l’iniziativa darà voce ai campanili di tutta Italia, anche i più piccoli o isolati, promuovendo prodotti tipici, tradizioni, artigianato artistico ma anche innovazione e sperimentazione.Domenica 21, nelle piazze e nei dintorni dei 165 centri toscani, in contemporanea con quelli che lungo tutto lo stivale hanno aderito alla festa di Legambiente, si organizzeranno escursioni naturalistiche e culturali, convegni, degustazioni di prodotti tipici, musica ed animazione per grandi e piccini.

L’anteprima della festa parte sulle note dei Martinicca Boison, venerdì 19 alla presenza di Ermete Realacci, presidente del comitato promotore di Piccola Grande Italia a Casetta di Tiara, una frazione di Palazzuolo sul Senio che conta appena 14 abitanti. Si prosegue sabato 20 con un’iniziativa di punta a Castelnuovo Val di Cecina (nella foto), dove le telecamere di Rai 3 regionale riprenderanno una festa ricca di animazione e tradizioni. Per il giorno 21, data ufficiale di «Voler bene all’Italia» – nome ufficiale della festa – c’è solo l’imbarazzo della scelta nel decidere dove passare la domenica. È infatti ricchissimo il programma di iniziative che animeranno i piccoli comuni toscani, e lo si può consultare su internet all’indirizzo www.legambiente.com/piccolagrandeitalia/.

Ma la festa di quest’anno è anche l’occasione per rilanciare la proposta di legge Realacci-Bocchino sulla salvaguardia dei piccoli comuni italiani, ripresentata all’inizio di questa legislatura sia alla Camera che al Senato e che può godere fin d’ora di un sostegno bipartisan. «È nei piccoli centri, dove si concentra vasta parte dei beni culturali del paese e alberga l’Italia dei prodotti tipici, delle tradizioni , dell’artigianato artistico – ha dichiarato Piero Baronti, presidente di Legambiente Toscana – che spesso la qualità italiana trova le radici della sua competitività. Nel 99,5% dei piccoli comuni si trovano prodotti tipici certificati; vengono prodotti il 93% delle Dop e degli Igp accanto al 79% dei vini più pregiati. In questo quadro la Toscana svolge un ruolo importantissimo.

Infatti, la nostra regione è quella leader per quanto riguarda i prodotti tipici certificati ed è quella dove si trova il più grande patrimonio storico, artistico e culturale del mondo e dove il patrimonio costituito dalla biodiversità è primo in Europa. Nella competitività territoriale non esistono aree sciaguratamente deboli, ma soltanto aree non messe in condizione di competere e dunque costrette a tenere “sotterrati i propri talenti”: è necessario quindi che tutti i livelli di “governance” delineino concrete misure per il sostegno ai piccoli comuni e alle attività economiche, agricole, commerciali e artigianali, secondo forme coerenti con le peculiarità dei territori dei piccoli comuni».

Anche la Coldiretti toscana, in occasione della festa 2006 della Piccola Grande Italia, ha deciso di lanciare una raccolta di firme per una proposta di legge d’iniziativa popolare per rilanciare le attività produttive delle aree legate ai piccoli comuni. Come ha spiegato Alessandra Lucci, presidente regionale dell’associazione, la proposta «mira, tra le altre cose, a promuovere la vendita diretta, ad ottenere l’inserimento dei prodotti agricoli locali nella piccola, media e grande distribuzione regionale e ad incentivare l’uso di bio-carburanti di origine regionale».