Toscana

SANITA’, DECESSI NEONATI OSPEDALE VERSILIA, DA ISPEZIONE EMERGONO CRITICITA’

Il Gruppo regionale del rischio clinico, composto dal responsabile Riccardo Tartaglia, dal professor Mauro Marchionni e dal professor Carlo Dani, dell’Aou Careggi, ha proseguito anche oggi il lavoro di analisi e valutazione dei tre casi recenti di decesso di neonati all’Ospedale Versilia.  Al di là della specificità di ciascun evento, e senza che sia possibile al momento stabilire un collegamento diretto con i decessi dei neonati, sono state in generale rilevate alcune criticità organizzative, un insufficiente rispetto delle procedure standard e la mancata definizione e adozione formale di protocolli. Tutto ciò rappresenta un compito specifico del direttore di Unità operativa complessa ed è per questa ragione che, a tutela dello stesso professionista e di tutti gli operatori dell’Ospedale Versilia, si è ritenuto opportuno proporre alla Direzione generale di procedere alla sospensione temporanea a cautelativa del primario di ostetricia e ginecologia, affiancando all’unità operativa il dirigente dell’Unità operativa dell’Ospedale di Lucca, insieme ad un professionista del Dipartimento materno infantile dell’Azienda ospedaliera universitaria di Careggi, realtà dove si è già provveduto a adottare formalmente i protocolli stessi.Il Gruppo del rischio clinico ha comunque accertato che, nonostante la concentrazione cronologica degli ultimi gravissimi fatti, i tassi di mortalità registrati nella struttura viareggina sono in linea con gli standard della Toscana, che a sua volta si colloca nella media nazionale. Per garantire al massimo la sicurezza dei pazienti e per assicurare l’informazione più puntuale e trasparente, il sistema sanitario regionale non si è sottratto anche in questa occasione ad un e same attento e approfondito dei fatti, allo scopo di rilevate eventuali errori e di offrire così agli operatori la possibilità concreta di correggerli tempestivamente.Il Gruppo regnale del rischio clinico, che opera dal 2004, interviene o per iniziative regionali, o perché chiamato dalle stesse Aziende sanitarie o quando emergono fatti di evidente problematicità. Il suo compito non è quello di anticipare indagini di carattere civile o penale né di tracciare eventuali profili di responsabilità, ma quello di verificare gli standard organizzativi e il rispetto delle procedure, a tutela della salute dei cittadini e a garanzia della qualità delle cure. E ciò allo scopo di individuare e quindi risolvere immediatamente eventuali punti di criticità. (cs-Susanna Cressati)