Toscana

SCUOLA AL VIA IN TOSCANA PER 453.740 STUDENTI

La scuola toscana riparte il 14settembre. A entrare in classe, dalla materna alle superiori, saranno quest’anno 453.740 studenti, contro i 446.503 dell’anno scolastico 2008-2009. Ma, se gli alunni sono di più, il numero delle classi è inferiore a quello dello scorso anno, passando complessivamente da 20.909 a 20.886. All’aumento di alunni (+7.237 unità) corrisponde un numero di insegnanti inferiore, rispetto allo scorso anno, di circa 1700 unità (si passa da 40.363 a 38.651). La classi dunque saranno ovunque più affollate. Ma il punto di maggiore sofferenza è rappresentato dalla scuola dell’infanzia. Nel piano di dimensionamento (il lavoro organizzativo che pianifica l’apertura di sezioni e sedi scolastiche in base alle esigenze) che la Regione ha elaborato, come ogni anno, esercitando così le competenze affidatele dalla Costituzione, si indica come necessaria l’apertura di 33 nuove sezioni per 750 bambini da tre a sei anni. I piccoli iscritti alla materna passano quest’anno da 66.121 a 67.614, 1493 in più: per fare fronte a questo aumento, la Regione aveva richiesto per questo ordine di scuola 2704 nuove sezioni. Ma ne ha ottenute solo 2671. Ma tagli e ridotto numero delle sezioni avranno pesanti effetti anche sugli altri ordini di scuola. In tutto ne mancano all’appello 179. La Regione aveva chiesto l’attivazzione di 21.065 nuove sezioni mentre ne sono state realmente assegnate 20.886. Se il governo taglia, la Regione investe sulla scuola, convinta che investire sulla scuola equivalga ad investire sul futuro.Diritto allo studio scolastico. La lotta alla dispersione scolastica e la diffusione dell’istruzione secondaria superiore rappresentano gli assi portanti degli interventi per il diritto allo studio. A partire dal 2008 la Regione ha avviato in modo deciso il percorso di innovazione e potenziamento del sistema regionale degli incentivi individuali, aumentando anche le risorse. Da circa un milione e 200 mila euro si è passati a circa 2 milioni di euro nel 2008, per arrivare a circa 3,3 milioni di euro nel bilancio 2009 (che grazie a ulteriori disponibilità sono diventati circa 4 milioni) e nel bilancio pluriennale per il 2010. Per gli interventi del diritto allo studio scolastico saranno complessivamente disponibili nel triennio 2008-2010 circa 30 milioni di euro.Obbligo di istruzione. Una delle politiche più significative introdotte dalla Regione Toscana nel settore dell’istruzione è relativa al percorso nell’ambito di quanto introdotto dalla legge finanziaria 2007 che ha reso obbligatoria l’istruzione per almeno 10 anni. L’assolvimento dell’obbligo all’istruzione in Toscana, unica regione d’Italia, può avvenire solo all’interno del sistema dell’istruzione, con la frequenza di almeno due anni di scuola secondaria superiore e, per coloro che non desiderano proseguire gli studi nel canale dell’istruzione viene offerto un terzo anno professionalizzante per l’acquisizione di una qualifica professionale di II livello europeo.Edilizia scolastica. La Regione si è trovata, su questo fronte, a dover sopperire alle forti carenze e ritardi con cui lo Stato, che ha la competenza, ha trasferito le somme necessarie a finanziare l’edilizia scolastica. Il piano triennale varato dalla Regione prevede un investimento di 45 milioni di euro. In particolare la Regione ha dovuto utilizzare risorse proprie a favore dei piccoli Comuni, che rischiavano di dover chiudere scuole per mancanza di fondi per restauri e messa a norma. Con la legge regionale sono finanziabili opere di edilizia scolastica a favore dei Comuni in difficoltà nel reperire le risorse finanziarie. Per il triennio 2006 – 2008 lo stanziamento di 6 milioni di Euro ha consentito la realizzazione di 43 opere in 42 Comuni. Per il secondo triennio 2009 – 2011 lo stanziamento è aumentato a 9 milioni di Euro ed è in fase di avvio la predisposizione di un piano per l’assegnazione di circa 2 milioni.Attenzione alla didattica anche nelle iniziative sperimentali come il progetto “senza zaino” realizzato in alcuni centri montani in collaborazione con Uncem (le comunità montane) e le convenzioni con privati e privato sociale per garantire comunque la presenza di servizi qualificati nei centri minori.Educazione alla cittadinanza. Dallo scorso anno le scuole toscane potranno scegliere dal catalogo dell’offerta formativa regionale come utilizzare il 20% del monte orario loro assegnato. La Regione ha messo ordine nell’offerta (che spazia dalla salute all’educazione alimentare, dalla tutela dell’ambiente alla legalità, ecc) e fatte nuove proposte. La delibera sfrutta la possibilità offert a dalla norma nazionale (decreto del novembre 2005) alle Regioni di dettare indirizzi che possono essere raccolti dalle scuole per il 20% del monte orario obbligatorio. Un’opportunità colta anche dalla Toscana che ha definito un pacchetto di interventi, finanziandoli per quest’anno con 9 milioni di euro che si aggiungono ai 5 dell’anno precedente. (cs)